Dazi auto elettriche cinesi, si dell'Italia. Il Governo appoggia l'UE
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ribadisce la posizione del Governo italiano sui dazi: appoggio all'iniziativa della Commissione Europea

Il Governo italiano ribadisce il suo appoggio alla decisione della Commissione Europea di istituire dazi per le auto elettriche prodotte in Cina. La conferma della posizione italiana arriva dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani durante un incontro che si è tenuto alla Farnesina con il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao.
Al ministro ho ribadito la volontà italiana di collaborare con questo grande Paese che è interlocutore ma anche competitore sui mercati internazionali, ho ribadito la posizione dell'Italia per quanto riguarda i dazi sulle auto, noi sosteniamo la posizione dell'Ue.
Insomma, da una parte l'Italia intende portare avanti la collaborazione con la Cina. Al riguardo non possiamo non ricordare la firma di un memorandum d'intesa tra il Governo italiano e la Cina su rinnovabili e auto elettriche. Intesa che ha portato già alla sottoscrizione di alcuni accordi di collaborazione tra aziende dei due Paesi.
Siamo pronti a collaborare sulle piccole e medie imprese con iniziative molto positive che abbiamo concordato e che ribadiremo anche in occasione della visita del presidente Mattarella che accompagnerò a Pechino.
Contestualmente, però, il Governo italiano appoggia la decisione UE di voler imporre tariffe doganali più alte per le auto elettriche prodotte in Cina.
VERSO IL VOTO SUI DAZI
Gli attuali dazi non sono ancora definitivi. Come sappiamo, servirà un voto da parte dei Paesi membri. Se arriverà il via libera, i dazi diventeranno definitivi e saranno validi per i prossimi 5 anni. Secondo alcune indiscrezioni, questo voto si potrebbe tenere il 25 settembre. Su questa misura, come sappiamo, non c'è un fronte comune visto che diversi Paesi come Germania e Spagna si sono detti contrari.
Iniziativa UE che non piace nemmeno anche a diverse case automobilistiche europee, in particolare quelle della Germania. Anche l'industria si è dimostrata scettica visto che si teme un'inutile e dannosa guerra commerciale.