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Piano Auto, Urso: servono neutralità tecnologica e risorse per il Made in Europe

Il Ministro ha illustrato la posizione dell’Italia sul rilancio del settore automotive al Consiglio Competitività di Bruxelles

Piano Auto, Urso: servono neutralità tecnologica e risorse per il Made in Europe
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 12 mar 2025

Si torna a parlare del Piano d'Azione che la Commissione Europea ha presentato una settimana fa per il rilancio del settore automotive, piano che sta continuando a far discutere il mondo politico. Sul tema è infatti tornato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo oggi al Consiglio Competitività di Bruxelles. Il ministro Urso, nel corso del suo intervento, ha ribadito che il Clean Industrial Deal va rapidamente tradotto in azioni concrete, con tempi certi e risorse adeguate.

IL PRINCIPIO DELLA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA

Il ministro ha poi ricordato ancora una volta la posizione dell'Italia sul rilancio del settore automotive. In particolare, Urso evidenzia l'importanza di portare avanti il principio della neutralità tecnologica, tornando a chiedere un ruolo per i biocarburanti e l'idrogeno.

È fondamentale affermare il principio di neutralità tecnologica, che deve includere pienamente anche i biocarburanti e l’idrogeno.

Inoltre, viene poi ribadita l’urgenza di prevedere risorse finanziarie comuni per stimolare la domanda di veicoli Made in Europe. Il Ministro ha poi ricordato il ruolo attivo dell’Italia in Europa a sostegno del settore automotive, a partire dal non-paper promosso insieme alla Repubblica Ceca e supportato da altri tredici Paesi membri, oltre che dalle principali associazioni industriali europee. Attività che ha permesso che all'interno del Piano d'Azione fossero incluse due condizioni ritenute fondamentali, assolutamente necessarie ma non sufficienti.

Parliamo del rinvio delle sanzioni previste per il 2025, che avrebbero portato al collasso dell’intero comparto industriale, e l’anticipo alla seconda metà di quest’anno della revisione del regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la fine del 2026.

Ora occorre far fronte comune per superare l’impostazione ideologica del Green Deal. Questi sono mesi decisivi, serve il massimo impegno da parte di tutti. Se non daremo risposte all’altezza, vedremo l’industria europea soccombere rispetto agli altri attori globali.

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