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Federauto attacca e boccia il Piano d'Azione UE. Per ACEA non basta

I primi commenti delle associazioni al piano UE non sono positivi

Federauto attacca e boccia il Piano d'Azione UE. Per ACEA non basta
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 6 mar 2025

La Commissione Europea ha presentato ieri il tanto atteso Piano d'Azione che servirà a rilanciare il settore auto europeo. Si tratta di un piano articolato di cui abbiamo visto i principali punti. Ovviamente non si sono fatti attendere i primi commenti da parte delle associazioni di categoria e non sono certamente positivi. Federauto, in particolare, è molto critica e il presidente Arturi dichiara che la Commissione europea rischia con il fuoco…. Molti dubbi anche da parte di ACEA, l'associazione dei costruttori che ha partecipato attivamente al Dialogo Strategico.

FEDERAUTO BOCCIA IL PIANO UE

Con un comunicato, l'associazione si dimostra molto dura nei confronti delle decisioni prese dall'Unione Europea.

È sorprendente l’accanimento terapeutico che la Commissione UE mostra di voler esercitare nei confronti dei veicoli elettrici nonostante gli evidenti segnali di scarso appeal che emergono dal mercato reale e i drammatici effetti su industria e lavoro già manifestatisi. L’Action Plan appena presentato dalla Commissione UE continua nel solco di una impostazione dirigistica che ha già espresso tutta la sua debolezza strategica, aggiungendo generici indirizzi a supporto di una sola tecnologia, quella meno attrattiva per il mercato, quella elettrica. La Commissione europea continua ad essere prigioniera di un approccio dogmatico, quello di chi dispensa teorie, compromettendo inesorabilmente la vitalità di un settore fondamentale dell’economia reale europea. Dispiace doverlo dire, siamo di fronte all’ennesima occasione perduta, che non giustifica alcuna espressione di soddisfazione. Chiunque conosce le regole del mercato dell’Automotive sa che questo genere di “soccorsi” servono a poco o a nulla. Ci si chiede quali effetti tangibili possa produrre un piano d’azione che intende supportare la tipologia di prodotto meno interessante per il mercato (l’auto elettrica ha una quota di mercato in Europa di appena il 15%, con trend in sensibile decrescita) al di là del limitato sostegno finanziario alla produzione europea delle batterie.

I DUBBI DI ACEA

L'associazione riconosce la svolta pragmatica del piano d'azione della Commissione nel contesto delle turbolenze del mercato globale, ma avverte che mancano ancora elementi chiave.

Il piano d'azione identifica molti campi chiave in cui è necessario un lavoro immediato. La flessibilità proposta per soddisfare gli obiettivi di CO2 nei prossimi anni è un gradito primo passo verso un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione dettato dalle realtà geopolitiche e di mercato. Promette un po' di respiro per i produttori di auto e furgoni, a patto che la domanda tanto necessaria e le misure infrastrutturali di ricarica ora entrino effettivamente in azione. Tuttavia, nonostante siano state delineate diverse misure promettenti per promuovere l'implementazione delle infrastrutture e l'adozione di veicoli pesanti a zero emissioni, questo segmento di veicoli non ha ancora un impegno esplicito per avviare la revisione degli standard di CO2 nel 2025, inclusa una valutazione urgente delle condizioni abilitanti.

In ogni caso, ACEA è pronta a proseguire il dialogo con la Commissione Europea per definire una strategia globale di decarbonizzazione a lungo termine e garantire un'industria automobilistica europea più resiliente, competitiva e sostenibile

NEMMENO GLI AMBIENTALISTI SONO CONTENTI

Pare che il piano non abbia convinto del tutto nemmeno gli ambientalisti. In un comunicato, infatti, Transport & Environment, pur apprezzando una serie di misure che la Commissione Europea ha deciso di istituire, punta il dito sulla scelta di dare più tempo alle case automobilistiche per conformarsi agli obiettivi delle emissioni di CO2 del 2025 (il famoso tema delle multe).

Secondo T&E, infatti, gli obiettivi più deboli porterebbero le case automobilistiche a vendere fino a 880.000 auto elettriche in meno tra il 2025 e il 2027 rispetto all'obiettivo attuale e rimuoverebbero la pressione sul settore per lanciare modelli di veicoli elettrici più economici. La Commissione ha affermato che sta valutando il supporto per la produzione di batterie nell'UE, ma per T&E è già troppo tardi visto che almeno 100 GWh di capacità di batterie sono stati cancellati l'anno scorso, poiché i produttori europei hanno difficoltà a competere con la concorrenza globale.

T&E ha poi affermato che i legislatori devono opporsi fermamente a ulteriori pressioni per modificare gli standard di CO₂ delle auto per il 2030 e il 2035 quando l'UE condurrà la revisione delle regole.

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