SAIC e Huawei: accordo per i veicoli elettrici intelligenti in Cina
L'accordo tra i due gruppi cinesi partirà dalla definizione dei prodotti fino ad arrivare alla produzione, alla vendita e ai servizi erogati al cliente.
SAIC e Huawei uniscono le loro forze per collaborare allo sviluppo di auto elettriche e ibride plug-in di nuova generazione, quindi caratterizzate da un ampio supporto a tutte le funzioni "intelligenti" più avanzate oggi disponibili.
La partnership tra SAIC e Huawei sarà relativa alla Cina e abbraccerà molteplici aspetti della catena produttiva automobilistica. I due marchi collaboreranno infatti fin dalla fase di definizione dei prodotti, per passare poi alla produzione vera e propria, arrivare alla gestione degli approvvigionamenti e finire con le vendite e i servizi. Come detto, al centro di tutto ci saranno i veicoli a nuova energia, cioè i modelli elettrificati che includono sia le vetture a propulsione completamente elettrica che quelle basati su tecnologia ibrida.
UN ACCORDO PER LA CINA MA NON SOLO
Per quanto riguarda SAIC, l'accordo comporterà l'accesso alle tecnologie intelligenti sviluppate in questi anni dal colosso dell'elettronica Huawei, che assicurerà agli automobilisti cinesi un'esperienza di viaggio all'avanguardia.
Sebbene il suo core business sia lontano dalle quattro ruote, Huawei non è nuova nel mondo dell'automobile. Il gruppo ha partecipato infatti allo sviluppo di diversi modelli elettrici grazie ad apposite partnership siglate con diversi costruttori cinesi. L'esperienza si è rivelata proficua e ha convinto SAIC della bontà di un alleanza con Huawei per portare ad un nuovo livello la propria gamma di veicoli elettrificati.
Abbiamo ricordato in precedenza che l'intesa riguarda il mercato cinese, che sarà in effetti il principale obiettivo dei prodotti realizzati in sinergia tra le due aziende. Va detto però che sia SAIC che Huawei hanno ambizioni di portata internazionale, per cui non è escluso che almeno una parte dei modelli che nasceranno dalla collaborazione possano trovare spazio in altri mercati, magari in quelli occidentali dove l'avanzata cinese prosegue a ritmo sostenuto nonostante dazi e altri misure messe in atto per proteggere le industrie locali.