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Auto elettriche cinesi, domani il voto sui dazi. UE verso la conferma?

Il 4 ottobre i Paesi membri voteranno sui dazi per le auto elettriche cinesi. Come andrà a finire?

Auto elettriche cinesi, domani il voto sui dazi. UE verso la conferma?
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 ott 2024

Domani 4 ottobre dovrebbe tenersi il tanto atteso voto dei Paesi membri che deciderà se i nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi voluti dalla Commissione Europea diventeranno definitivi oppure no. Attualmente, infatti, sono ancora provvisori. 

La Commissione, che sta conducendo un'indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici prodotti in Cina, ha inviato la sua proposta di tariffe definitive ai 27 Stati membri dell'UE in vista di questo importante voto. In base alle normative UE, la Commissione potrà imporre le nuove tariffe doganali a meno che una maggioranza qualificata di 15 Paesi non voti contro.

CONTRARI E FAVOREVOLI

Dei dazi abbiamo parlato innumerevoli volte e abbiamo visto che ci sono diverse posizioni sia a livello industriale e sia a livello politico. C'è chi si dice favorevole per proteggere l'industria e la filiera automotive e poi c'è chi invece teme che si scateni una guerra commerciale che farebbe solamente danni da entrambe le parti. Abbiamo anche visto che ci sarebbero delle trattative dell'ultimo minuto per trovare un'intesa tra Bruxelles e Pechino su cui, però, non ci sono stati più ulteriori aggiornamenti significativi.

Come andrà il voto? Secondo gli osservatori è probabile che i dazi vengano confermati anche senza l'appoggio della Germania, uno dei Paesi UE che si è opposto maggiormente a questa iniziativa della Commissione.

Stando a quello che si sa oggi, Francia, Italia, Polonia e Grecia voteranno a favore. Questi Paesi, da soli rappresentano il 39% della popolazione dell'UE.

La Germania, lo abbiamo detto, è da sempre molto scettica e teme che si scateni una guerra commerciale. Del resto, le case automobilistiche tedesche hanno forti interessi in Cina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato il 2 ottobre che il suo Governo, che si è astenuto nel voto sui dazi a luglio, potrebbe farlo di nuovo. Il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner, ha affermato che il governo deve opporsi alle tariffe.

Una guerra commerciale con la Cina farebbe più male che bene a un'industria europea chiave e a un settore cruciale in Germania.

L'industria automobilistica si è generalmente opposta ai dazi, in particolar modo i costruttori tedeschi. BMW, Mercedes e Volkswagen, per esempio, hanno più volte espresso la loro contrarietà, sollecitando il Governo tedesco a votare contro.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato di sostenere i dazi. Il Ministero dell'industria e del commercio ceco, pur non dichiarando come avrebbe votato, ha affermato di prendere sul serio le conclusioni della commissione sulle "pratiche sleali della Cina" e ha osservato che Stati Uniti, Canada, Turchia e Brasile avevano già preso provvedimenti.

La posizione della Spagna, in passato sostenitrice dei dazi, non è chiara dopo che il primo ministro Pedro Sanchez, durante una visita in Cina a settembre, ha dichiarato che l'UE dovrebbe riconsiderare la propria posizione.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha avviato l'indagine un anno fa, ha affermato che l'industria dell'UE deve proteggersi da un potenziale flusso di importazioni cinesi di veicoli elettrici a basso costo che beneficiano di sussidi statali.

La Commissione sottolinea che le immatricolazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina sono aumentate dal 3,5% del mercato UE nel 2020 al 27,2% nel secondo trimestre del 2024, mentre la quota di mercato dei marchi cinesi è aumentata dall'1,9% al 14,1%. Secondo la Commissione, la capacità produttiva inutilizzata della Cina, pari a 3 milioni di veicoli elettrici all'anno, da esportare, era il doppio delle dimensioni del mercato dell'UE.

Passerà la proposta della Commissione? Ci sarà un accordo dell'ultimo minuto? Tra non molto lo scopriremo.

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I DAZI

Quali sono le tariffe doganali che la Commissione Europea intende rendere definitivi? Secondo alcune ultime indiscrezioni ci potrebbe essere un ritocco finale. Al momento, i numeri ufficiali sono questi (a cui va aggiunto il 10% già esistente):

  • BYD: 17,0%
  • Geely: 19,3%
  • SAIC: 36,3%

Tariffa del 21,3% per le aziende che hanno collaborato all'indagine (come Dongfeng e NIO) e del 36,3% per quelle che non hanno collaborato. Per Tesla (per le vetture prodotte nella Gigafactory cinese) è stata istituita un'aliquota doganale individuale del 9%.

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