Motus-E, in Italia 200 mila auto elettriche circolanti. Bisogna rimodulare gli incentivi
Per sostenere il mercato delle elettriche bisogna rivedere gli incentivi per renderli più appetibili

Dopo i primi 6 mesi del 2023, Motus-E fa il punto della situazione per quanto riguarda il mercato delle auto elettriche. In Italia, racconta l'associazione, ci sono circa 200.000 auto elettriche circolanti (199.779 per la precisione). Tuttavia, il ritmo di crescita è ancora troppo lento rispetto a quello degli altri grandi Paesi europei.
Nel primo semestre del 2023, infatti, sono state immatricolate poco meno di 33.000 vetture a batteria pari ad una crescita, in termini di volume, di oltre il 30%. Tuttavia, la quota di mercato delle BEV nei primi 6 mesi dell'anno in Italia è appena del 3,9%. Per questo, secondo Motus-E, è necessario aprire una riflessione sulla necessità di modificare gli incentivi che oggi non sono in grado di supportare il mercato delle elettriche. Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, su questo tema spiega:
Di fronte a questi numeri è indispensabile aprire una riflessione seria e condivisa sulla modifica degli attuali strumenti incentivanti, che evidentemente non sono in grado di supportare il mercato delle auto elettriche come avviene negli altri Paesi competitor dell’Italia. Da mesi ormai la Germania mostra un parco circolante elettrico che ha superato di slancio quota 1 milione di veicoli, con una quota di mercato per le BEV che viaggia oltre il 15%, così come anche in Francia e Regno Unito.
Francesco Naso aggiunge che di questo passo, l'Italia non sarà in grado di centrare gli obiettivi che si è data con il Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec). Per far decollare il mercato delle BEV non sono necessarie ulteriori risorse ma basterebbe rimodulare gli incentivi già esistenti per renderli più appetibili.
Per far decollare il mercato delle auto full electric non sono necessarie ulteriori risorse da destinare alle agevolazioni, ma sarebbe sufficiente una rimodulazione dei meccanismi di incentivazione per renderli realmente appetibili – a partire dall’eliminazione degli attuali cap di prezzo e aprendo completamente anche alle imprese – per accompagnare il Paese verso un futuro prossimo in cui avremo sul mercato sempre più modelli elettrici per tutte le tasche.
Il segretario generale di Motus-E avverte che in assenza di interventi, l'Italia rischia di accumulare un pericoloso ritardo con riflessi negativi anche per l'industria.
Particolarmente importante sarebbe anche una attenta politica fiscale sulle auto aziendali green, in grado di alimentare peraltro il mercato delle vetture elettriche di seconda mano. In assenza di interventi, l’Italia rischia di accumulare un pericoloso ritardo rispetto all’ineluttabile trend globale dell’elettrificazione dei trasporti, con potenziali riflessi negativi sugli investimenti manifatturieri e collegati all’indotto, rischiando così di non cogliere tutte le nuove opportunità industriali e occupazionali connesse alla trasformazione in atto.