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Silk-Faw, la Regione Emilia-Romagna "straccia" l'accordo. Revocati i fondi

Capitolo finale di un progetto su cui c'erano molte aspettative

Silk-Faw, la Regione Emilia-Romagna "straccia" l'accordo. Revocati i fondi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 13 mar 2023

Il progetto era ambizioso e prevedeva un investimento di un miliardo di euro da parte della joint venture tra il Gruppo cinese FAW e l’americana Silk EV per andare a creare nella Motor Valley italiana una fabbrica dove sarebbero state prodotte auto premium Plug-in ed elettriche. Progetto che poteva contare anche su partner di alto profilo. Addirittura era stata svelata la supercar Hongqi S9, un modello disegnato da Walter de Silva e dotato di un V8 turbo di 4 litri di cilindrata abbinato ad un sistema Plug-in. Vettura che doveva essere prodotta proprio all'interno della nuova fabbrica.

IL DECLINO DEL PROGETTO

Un progetto che aveva fatto molto parlare e su cui c'erano molte aspettative ma, che alla fine, è naufragato. Dopo gli annunci, gli accordi con la Regione Emilia-Romagna per ricevere finanziamenti e le prime assunzioni, erano iniziati i problemi che avevano fatto mettere in dubbio la bontà del progetto.

Per esempio, saltò l'acquisto dei terreni dove doveva nascere la fabbrica. Inoltre, la società iniziò a non pagare l'affitto degli uffici dove lavoravano i dipendenti e a non saldare le fatture dei fornitori. Iniziarono poi gli arretrati degli stipendi con molti dipendenti che decisero di lasciare la società. Dunque, pareva chiaro che c'erano problemi molto importanti nel reperire i fondi necessari a portare avanti il progetto. I cinesi poi "sparirono" dalla joint venture che divenne solamente Silks Sports Car Company. I vertici della società provarono anche a rassicurare più volte le autorità, affermando che il progetto sarebbe andato avanti, dando pure delle scadenze poi non rispettate.

Si arriva, adesso, a quello che potremo definire come il capitolo finale di questa vicenda. La Regione Emilia-Romagna ha stracciato l'accordo per la costruzione dello stabilimento, cancellando l’ampliamento previsto per l’area industriale di Gavassa-Prato pari a circa 79 mila metri quadrati. Inoltre, la Regione ha revocato pure il contributo da 4,5 milioni di euro che la società si era aggiudicato dopo aver partecipato ad un bando nel 2021. Il finanziamento, va sottolineato, non è mai stato erogato in quanto legato ad un impegno di spesa di 11 milioni di euro da parte della joint venture. Queste risorse, dunque, tornano nelle piena disponibilità del bilancio della Regione.

La società, in data 22 febbraio 2023, avrebbe espresso la volontà di rinunciare all’accordo di insediamento e sviluppo sottoscritto in data 27 aprile 2022. Prendendo atto di questa posizione, la Regione ha stracciato l'intesa. La società potrà, se lo vorrà, ricorrere in appello contro questa decisione ma pare molto difficile che possa farlo vista la situazione in cui si trova.

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