Stop alle endotermiche dal 2035, serve un fondo per la transizione
Considerazioni, allarmi e proposte per la fase di transizione della mobilità europea

Nel 2035 ci sarà lo stop alla vendita delle nuove auto benzina e diesel in Unione Europea. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, Parlamento e Consiglio Europeo hanno trovato un accordo che porterà a questa vera e propria rivoluzione della mobilità. Su tale tema che continuerà a far discutere ancora per molto tempo, torna il commissario al Mercato interno e all’Industria Thierry Breton che ha rilasciato una serie di dichiarazioni durante un incontro con la stampa in cui era presente anche il Corriere della Sera.
Per Breton, si tratta della trasformazione industriale più grande che l'Unione Europea dovrà affrontare. Contestualmente, il commissario lancia anche una serie di allarmi oltre a fare alcune proposte che permetteranno di affrontare le difficoltà di questa fase di transizione.
UN GRUPPO PER MONITORARE I PROGRESSI
Breton lancia un allarme sulle possibili conseguenze per il mercato del lavoro visto che il passaggio alle auto elettriche potrebbe portare alla perdita di 600 mila posti di lavoro in tutta l'Unione Europea, all'interno dell'intera filiera dell'auto.
Non mi sono mai preoccupato della capacità dei produttori di accelerare l’elettrificazione. Le mie preoccupazioni sono sempre state rivolte alle persone: consumatori e lavoratori.
Per il commissario europeo sarà molto importante, nei prossimi anni, monitorare i progressi compiuti. Come sappiamo, è stata introdotta una clausola di revisione al 2026. In quella data sarà fatto il punto della situazione per capire se sarà necessario rivedere i tempi o considerare anche altre tecnologia di alimentazione. Per questo, Breton intende costituire un gruppo di lavoro che dovrà incontrarsi ogni 3 mesi per fare il punto della situazione.
Ora dobbiamo monitorare i progressi. In modo da avere il tempo, se necessario, di aggiustare le traiettorie e considerare altre opzioni tecnologiche. Per questo voglio istituire un gruppo, composto dall’intero ecosistema automobilistico — industria, sindacati, consumatori, produttori di elettricità — per fare il punto sui progressi compiuti. Dobbiamo essere molto vigili visto l’attuale contesto economico. Il gruppo si incontrerà ogni tre mesi.
Il gruppo di lavoro si concentrerà, in particolare, sulla strategia su come produrre una quantità crescente di energia rinnovabile; su come ampliare l'infrastruttura di ricarica (servono 6,8 milioni di punti di ricarica per il 2030); su come trovare le materie prime per le batterie; su come convertire i posti di lavoro; su come rendere più accessibili le auto elettriche.
L'accordo sullo stop alla vendita delle endotermiche non cambierà.
La scorsa settimana è stata presa la decisione tutti insieme, Consiglio e Parlamento Ue, e andrà applicata.
SERVE UN NUOVO FONDO
Per supportare questa transizione servono fondi adeguati. Per questo, l'idea di Breton è quella di andare a costituire un nuovo fondo per sostenere una transizione giusta nel settore automobilistico, da prendere in considerazione entro il 2026.
Il commissario europeo affronta anche il tema della nuova normativa Euro 7 che sarà finalmente presentata il 9 novembre. Breton sottolinea che nel 2050 ci sarà ancora almeno il 20% di veicoli endotermici sulle strade e c'è pure il rischio che l'obiettivo del 2035 possa slittare. Per questo, sarà proposta una nuova normativa che vada ad inasprire in modo significativo i limiti delle emissioni per arrivare a migliorare la qualità dell'aria.
Ecco perché il 9 novembre proporrò l’Euro 7, per inasprire in modo significativo le norme sulle emissioni inquinanti degli autoveicoli e migliorare la qualità dell’aria. Inoltre i motori a combustione saranno usati dal resto del mondo ancora per molto tempo. Invito i produttori europei a garantire investimenti in questa tecnologia, per contribuire a migliorare la qualità dell’aria e la mitigazione dei cambiamenti climatici anche nei Paesi terzi.
Infine, il commissario europeo ha affrontato pure il tema delle politiche americane per incentivare la produzione di auto elettriche e di tutte le componenti all'interno del Paese. Pacchetto di iniziative che include anche incentivi solo per le auto prodotte negli Stati Uniti. Breton evidenzia che gli effetti di queste politiche si stanno già facendo sentire con alcune aziende che hanno iniziato a portare negli Stati Uniti una parte significativa della catena di valore europea. Grazie ad una serie di iniziative mirate, il commissario promette un'industria made in Europe.
Negli ultimi due anni, la Bei ha sottoscritto investimenti per 1,6 miliardi a sostegno di progetti pilota per veicoli elettrici e batterie. Nell’ambito della RRF (Next Generation Eu, ndr) , 19 miliardi sono destinati solo al settore automobilistico e alla mobilità. L’alleanza sulle batterie dà risultati tangibili. Inoltre stiamo lavorando alla legge sulle materie prime critiche, che presenteremo nel primo trimestre del 2023. Stiamo realizzando un’industria Made in Europe.