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Transport & Environment, i dati sulle emissioni sul ciclo di vita sono sottostimati

Le emissioni dichiarate dai costruttori auto sono frutto di calcoli basati su dati poco credibili

Transport & Environment, i dati sulle emissioni sul ciclo di vita sono sottostimati
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 29 set 2022

Transport & Environment torna a puntare il dito contro le case automobilistiche. In particolare, per l'organizzazione, le emissioni dichiarate dai costruttori sull'intero ciclo di vita delle auto sono frutto di calcoli basati su dati poco credibili. Infatti, secondo uno studio di Transport & Environment e Legambiente, stime accurate sul ciclo di vita forniscono cifre ben più alte. Secondo lo studio, BMW, Hyundai-Kia e Stellantis sarebbero tra le peggiori: infatti, dichiarerebbero meno della metà delle loro emissioni globali.

Questi dati, evidenzia lo studio, rappresentano una vera e propria “bomba climatica a orologeria” per i fondi di investimento e le società finanziarie esposte sul settore che, in base alle norme UE che entreranno in vigore nel 2023, dovranno rendere note le loro emissioni indirette, cioè quelle associate alle emissioni totali nel ciclo di vita dei prodotti venduti dalle aziende in portafoglio. Luca Bonaccorsi, Direttore della divisione Finanza Sostenibile di T&E. ha commentato:

Affinché gli investimenti verdi siano credibili occorre che siano sostenuti da dati accurati. Le case automobilistiche ingannano gli investitori sottostimando le emissioni prodotte durante il ciclo di vita delle loro auto. E le agenzie di rating forniscono punteggi ESG senza senso. Gli investitori se ne renderanno conto presto e dovranno prendere provvedimenti.

LE ACCUSE

Entrando più nel dettaglio, Transport & Environment racconta che le emissioni totali rese note dalla case automobilistiche sono il risultato di un calcolo che tiene conto di una serie di fattori come le dimensioni medie dei veicoli, il luogo in cui vengono guidati e la durata del loro ciclo di vita. Tuttavia, secondo l'organizzazione, i dati sono raccolti secondo criteri selettivi e discutibili che sono finalizzati a determinare numeri più bassi. Per esempio, racconta l'organizzazione, BMW stima le emissioni medie dei suoi veicoli ipotizzando che percorrano non più di 150 mila km nel corso della loro vita. Per Transport & Environment si tratta di un dato che non corrisponde alla verità.

Dunque, quanto sono più alte le emissioni stimate rispetto a quelle dichiarate? Il grafico realizzato dall'organizzazione parla molto chiaro.

Andrea Poggio, Responsabile Mobilità Sostenibile di Legambiente, ha commentato:

Stellantis è una delle case peggiori per impatto globale per ogni auto prodotta (ben 62 tonnellate di CO2), a causa dei tanti, troppi fuoristrada venduti soprattutto in America. Si tratta di auto grandi e pesanti che producono nella loro vita decine di volte il loro peso in gas di scarico inquinanti per la salute e il clima. Il futuro è la mobilità elettrica collettiva e dei veicoli elettrici leggeri come ebike e quadricicli.

Lo studio rivela anche che dal punto di vista puramente finanziario, in alcuni casi le case automobilistiche abbiamo un’impronta di carbonio quasi pari a quella dell’industria petrolifera.

Secondo le stime della società finanziaria statunitense Morningstar, entro la fine del 2022 circa il 50% di tutti i nuovi prodotti finanziari venduti sul mercato saranno basati su criteri ESG, ovvero ambientali, sociali e di governance. Tali criteri, tuttavia, non riescono a cogliere in pieno il reale impatto climatico delle aziende. Pur essendo gli indicatori ambientali più importanti, infatti, le emissioni di CO2 rappresentano meno dell’1% del rating ESG dei titoli presenti in due dei principali indici di borsa del mondo: S&P e MSCI.

Per questa ragione, l'organizzazione chiede all’Unione Europea di regolamentare e armonizzare la metodologia per il calcolo dei rating stesso, garantendo così una comunicazione coerente e trasparente dei dati.

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