FAW e Silk EV: un miliardo per produrre elettriche e Plug-in nella Motor Valley
Arriva la firma per la creazione di una joint venture tra FAW e Silk EV per la creazione di un nuovo polo motoristico nella Motor Valley italiana per la produzione di sportive elettriche e Plug-in.

Un miliardo di euro, questa è la cifra che la joint venture tra il Gruppo cinese FAW, il più grande produttore di auto del Paese asiatico, e l’americana Silk EV, investirà nella Motor Valley italiana per la realizzazione di supercar premium ibride Plug-in ed elettriche. Lo scorso anno le due aziende avevano comunicato di aver scelto l'Italia come sede per la costruzione di un polo all'avanguardia dove progettare e produrre tali autovetture di fascia alta. Oggi, è arrivata la firma che va a costituire la joint venture.
Le auto saranno progettate nel polo che sarà costruito in Emilia Romagna dove la joint venture avrà la sua sede principale, mentre la produzione si dividerà tra l'Italia e la Cina. Ancora nulla si sa su dove la fabbrica sarà realizzata ma non appena possibile le due società e la Regione si metteranno al lavoro per trovare il luogo giusto all'interno della Motor Valley.
E su questo progetto c'è un'importante novità. Al design delle vetture lavorerà Walter de Silva che si sta già occupando della S9, una sportiva che sarà proposta sia in versione ibrida e sia con il solo motore elettrico. Dovrebbe debuttare al Salone di Shangai che si terrà ad aprile.
Sono entusiasta di dare vita al design della Serie ‘S’, siamo nella fase finale della realizzazione della S9, i cui elementi fondanti sono rappresentati dalla bellezza e dall’eleganza, incarnando ‘The essence of Beauty’. Grazie a questa Joint Venture, l’Italia e la Cina si pongono all’avanguardia dell’innovazione dell’industria dell’auto, stabilendo un nuovo modello culturale capace di creare un connubio tra l’essenza del design e la tecnologia, proprio come avviene tra questi due Paesi.
E dopo la S9, arriveranno la S7 e i modelli S5 e S3 che, però, saranno costruiti a Changchun, in Cina. Tra i partner che collaboreranno con la joint venture c'è anche Dallara che si occuperà della parte telaistica. In Cina le auto saranno vendute con il marchio Hongqi. In Italia e nel resto del mondo il nome del marchio è ancora in via di definizione.
La notizia è certamente importante e porterà diversi vantaggi, soprattutto a livello dell'economia del territorio e dell'occupazione in un momento molto delicato come l'attuale segnato alla crisi portata dalla diffusione della pandemia.