Il diesel è "brutto e cattivo"? Mazda e Ford non ci stanno
Mazda lancia una campagna per sostenere la validità della propria tecnologia diesel, e anche il presidente di Ford Italia spezza una lancia nei confronti dei motori a gasolio
Il processo di demonizzazione del diesel protagonista degli ultimi mesi? Per Ford semplicemente "non ha senso". A dirlo è il Presidente di Ford Italia Fabrizio Faltoni, e non solo lui, visto che proprio oggi Mazda lancia una campagna a favore della propria tecnologia diesel.
Secondo quanto riporta Ansa Motori, il presidente di Ford Italia reputa "senza senso" la scelta di molte città (tra cui Milano e Roma) di bloccare la circolazione ai motori diesel di recente produzione, e in particolare gli Euro 6. Per Faltoni, il sentimento negativo nei confronti del diesel nato con il Dieselgate nel 2015 è stato ed è tuttora "utilizzato da alcune amministrazioni locali che demagogicamente cercano consenso generando le preoccupazioni dei cittadini".
I consumatori, spaventati dai sempre più probabili blocchi alla circolazione nelle grandi città e non solo, spesso rinunciano ad acquistare una vettura diesel anche se a loro converrebbe per esigenze di carico o di percorrenza:
Le vetture alimentate a benzina, anche se hanno un costo mediamente inferiore al momento dell'acquisto, hanno anche mediamente un'efficienza minore che porta a dei consumi più alti, in media del 20%. Questo, tenuto conto del maggior costo della benzina rispetto al gasolio e ricordando che un italiano in media fa 13.000 km l'anno in macchina, porta ad un aggravio di costo di 450/500 euro l'anno per automobilista. Questo aggravio moltiplicato per il tempo medio di possesso di una vettura ad oggi nell'ordine dei 7/8 anni, porta ad un totale aumento di costi tra i 3000 e i 5000 euro.
E poi c'è la questione delle emissioni: i diesel Euro 6 di ultima generazione continuano ad avere emissioni di CO2 inferiori ai motori benzina ed hanno raggiunto livelli di emissioni di NOx molto bassi e in linea con quelle dei motori benzina. Secondo un recente studio ACEA, negli ultimi 20 anni i progressi in questi termini sono stati decisamente interessanti in termini di emissioni di CO2, NOx e PM. Euro 5 ed Euro 6, per esempio, hanno ridotto le emissioni del 96% rispetto a 20 anni fa. E non bisogna dimenticare che, secondo la European Environment Agency, solo il 13% delle emissioni di CO2 sono imputabili ai veicoli.
Mazda: 3 anni per decidere tra diesel e benzina
Anche Mazda crede fortemente nelle proprie tecnologie diesel e lo fa proponendo ai propri clienti un'iniziativa commerciale che sposta più in là nel tempo la fatidica decisione "diesel sì o no": con l’acquisto del SUV Mazda CX-5 e di tutte le vetture della gamma, infatti, il cliente potrà usufruire della formula Mazda Advantage che fissa nel momento dell’acquisto il valore di rivendita della CX-5 dopo tre anni.
Non per niente il claim recita "Con un diesel Mazda puoi permetterti di essere indeciso per tre anni”: perfetto per i potenziali clienti (e sono tanti) che, al momento dell'acquisto di una nuova auto, sono spaventati dalla demonizzazione attualmente in atto nei confronti dei motori diesel. Le preoccupazioni sono prima di tutto economiche: dalle multe per l'accesso alle zone off-limits ai dubbi sulla tenuta del valore sul mercato dell'usato.
Pur non dimenticando lo sviluppo di soluzioni elettrificate per il futuro, in Mazda non hanno mai nascosto l'impegno nello sviluppo dei propulsori tradizionali, ricordando che i diesel più recenti della famiglia SKYACTIV-D assicurano basse emissioni e consumi anche senza l'utilizzo di additivi a urea per l'abbattimento delle emissioni di NOx. E poi c'è la questione della coppia in basso, tipica dei motori diesel, perfetti per modelli di taglia medio grande come i SUV, e in generale per tutti gli automobilisti che percorrono tanta strada.