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Auto elettriche: i progressi nell'autonomia dal 2011 al 2017

I progressi dell'autonomia delle auto elettriche dal 2011

Auto elettriche: i progressi nell'autonomia dal 2011 al 2017
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 28 dic 2017

Tanto tempo fa era il 2011. E c'erano le auto elettriche come ci sono oggi. Cosa è cambiato in questi anni nell'autonomia? Quanto si è evoluta la tecnologia?

Se i dati sono oggettivi, la risposta alle domande di sopra è soggettiva…ma andiamo con ordine. Basata sui dati del Department of Energy negli Stati Uniti, relativi ai modelli elencati a fondo articolo, l'analisi parte da un 2011 in cui l'autonomia delle vetture elettriche disponibili sul mercato andava da 100 a 150 chilometri, con una media intorno ai 120 chilometri con una carica. (dati da test EPA e non basati sul dichiarato dei produttori).

Come leggere i dati sull'autonomia? Prendiamo come esempio la Leaf del 2011. L'EPA, su cui i dati di questa tabella sono basati, parla di un'autonomia di 73 miglia (circa 120 km). Nissan ai tempi dichiarava 100 miglia per la Leaf (160 km) e la situazione cambia se prendiamo in considerazione il NEDC europeo dove si parlava di 109 miglia (175 km).

Cos'è cambiato oggi? Dal grafico si nota che la forbice si è allargata molto, merito di Tesla che ha portato a 540 chilometri l'autonomia con un "pieno" ma lo ha fatto in una fascia di mercato poco accessibile. Questo ha avuto un effetto ridotto sulla media, creando sì un incremento a 180 chilometri con una carica, ma allo stesso tempo lasciando al mercato (e agli utenti) la sensazione che i passi in avanti sono stati tutto sommato pochi. 

Diverso il discorso sui modelli: sempre considerando che i dati sono riferiti al mercato americano e alle vetture indicate in questo file, nel 2011 erano tre le auto prese in considerazione per i loro volumi: Smart ForTwo Electric Drive, Nissan Leaf e BMW Active E. Oggi la situazione è ben diversa: Tesla ha in commercio due auto (nelle versioni 100D) dalle grandi autonomie e i segmenti intermedi sono in linea con la media generale di 180 chilometri (Ioniq, Leaf, eGolf, Focus Electric e via dicendo).

Un incremento di 60 chilometri in sei anni che prospettiva ci da per il futuro? Per qualcuno scoraggiante, specie considerando il discorso "autonomia reale vs autonomia dichiarata". In realtà bisogna considerare che si sta (stava) lavorando su una tecnologia delle batterie ormai datata. Considerazione da affiancare al fatto che tutte le novità nel mondo tech, sfoggiano un grafico dove la curva, nella parte iniziale, tende sempre verso la parte bassa, per poi iniziare ad impennarsi anche in maniera esponenziale con l'avvento della "chiave di (s)volta". La classica distribuzione normale (o gaussiana) che piace tanto ai matematici. 

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Qui la chiave di volta non è unica, ma un insieme di fattori: le economie di scala, ad esempio, consentiranno di abbattere i costi di batterie capienti basati su una tecnologia "vecchia", ed è il caso di Model 3 e della Gigafactory. Per raggiungerle però è necessario potenziare l'infrastruttura, la comunicazione ai consumatori e affiancare una buona dose di incentivi statali. Senza dimenticarsi tutto il lavoro a monte sulle energie rinnovabili ad esempio.

D'altra parte si sta lavorando anche a nuove soluzioni, come le batterie a stato solido che fanno gola anche al mondo di smartphone e elettronica di consumo.

Insomma, finora si è trattato di una crescita timida, dovuta anche al fatto che molte auto elettriche sono nate su piattaforme create con il termico in mente. L'arrivo delle elettriche realizzate da zero, modelli nuovi con pianali dedicati, aiuterà ad iniziare la scalata di una delle curve, ma i prossimi due o tre anni non dovrebbero comunque portare a miracoli, consentendoci quindi di limitare le previsioni di crescita ad una media che, a fine decade, si attesterà sui 320 chilometri

Come anticipato, però, si tratta solo di una delle curve che concorreranno alla diffusione delle elettriche: i 320 chilometri di media del 2020 ipotizzati dovranno servire a dare ai consumatori la fiducia (sull'autonomia) necessaria a sviluppare la curva relativa alle infrastrutture, e ai governi a sviluppare quella degli incentivi…e alle aziende legate alla produzione di energia a sviluppare quella delle rinnovabili. E viceversa, perché si tratta di fattori legati fra loro nel classico ciclo del "cane che insegue la propria coda". 

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