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Vacanze estive sempre più care, il Codacons attacca: stangata su voli e trasporti

L'associazione denuncia rincari molto importanti sui trasporti e non solo

Vacanze estive sempre più care, il Codacons attacca: stangata su voli e trasporti
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 ago 2025

Le vacanze estive sono arrivate ma recarsi nelle mete di villeggiatura costerà molto di più che in passato a causa degli aumenti dei carburanti, dei biglietti aerei e  dei pedaggi giusto per fare alcuni esempi. Sul tema è infatti intervenuto il Codacons che attacca, denunciando che rispetto al periodo pre-covid gli aumenti per viaggiare sono stati decisamente molto importanti. L’associazione, infatti, partendo dai dati Istat ha messo a confronto le tariffe odierne con quelle in vigore nell’estate del 2019. Cosa emerge?

I COSTI DEI VOLI NAZIONALI QUASI RADDOPPIANO

Partiamo da chi vuole viaggiare in aereo. Oggi, i voli nazionali costano in media l’81,5% in più rispetto allo stesso periodo di sei anni fa, mentre le tariffe dei voli internazionali sono aumentate del +65,9%, +61% invece quelle dei voli europei. Per chi intende invece viaggiare in traghetto, le tariffe del trasporto marittimo sono salite nello stesso periodo del 13,9%. Gli altri aumenti? Viaggiare in treno costa il 10,7% in più. Aumenti del 10,1% per autobus e pulman. E i carburanti? La benzina oggi costa l’8,3% in più rispetto all’estate 2019, +12,6% il gasolio. Per pedaggi e parchimetri si spende il 7,2% in più, ma spostarsi con un’auto a noleggio è più caro del 17,6%.
 
Mettersi in viaggio costa quindi molto di più rispetto a pochi anni fa. Gli aumenti poi non si limitano solamente alla voce “trasporto”, dato che i rincari riguardano anche altre voci come gli alloggi e i servizi turistici. Il bilancio è presto fatto. Se si considerano solo le voci legate a trasporti, alloggi e servizi turistici, le vacanze estive 2025 costano in media il 30% in più rispetto a quelle del 2019. Secondo l’associazione, si tratta di un aumento di prezzi e tariffe talmente inesorabile da essere insostenibile per una fetta sempre più larga di cittadini. Non a caso questa estate il 49% circa degli italiani, quasi uno su due, resterà a casa e non si concederà una villeggiatura tra giugno e settembre, contro il 39,5% dell’estate 2019, quasi il 10% di rinunciatari in più.

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