Cerca

UNRAE, mercato auto in stagnazione. Italia in ritardo nella transizione energetica

Infrastruttura di ricarica in ritardo: al 16° posto in Europa con 12,7 punti di ricarica elettrica ogni 100 km

UNRAE, mercato auto in stagnazione. Italia in ritardo nella transizione energetica
Vai ai commenti
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 1 lug 2025

Il mercato auto del nostro Paese è in stagnazione e l’Italia è sempre più indietro nella transizioni energetica rispetto agli altri grandi Paesi europei. Questo è quanto emerge dalla 28ª edizione della Sintesi Statistica pubblicata annualmente dall’UNRAE. Analisi che fa riferimento al 2024 e che mette in evidenza diverse criticità del nostro mercato auto. Entriamo più nei dettagli.

IL MERCATO AUTO IN ITALIA È FERMO

Lo scorso anno sono state immatricolate 1,559 milioni di vetture con un lieve calo dello 0,5% rispetto ai 1,566 milioni di unità del 2023, ma si conferma ancora una volta un sostanziale gap (-18,7%) rispetto ai 1,917 milioni del 2019. Non bene il percorso dell’Italia nella transizioni energetica. Le vetture ricaricabili (elettriche e ibride plug-in) si fermano a un modesto 7,6% di quota (4,2% BEV e 3,4% PHEV), confermando l’Italia all’ultimo posto fra i maggiori mercati europei, superata anche dalla Spagna (11,4%); Regno Unito, Francia e Germania registrano performance nettamente migliori, rispettivamente al 28,2%, 25,4% e 20,3%. Questo ritardo ha come conseguenza un rallentamento del calo delle emissioni di CO2 a 119,1 g/Km e pertanto ancora distanti dalla media UE27 di 107,8 g/Km.

Prosegue il declino del diesel che perde ulteriori 3,7 punti percentuali, scendendo al 13,8%; mentre le motorizzazioni a benzina salgono al 29,2%. Si conferma la crescita delle ibride, che ormai hanno raggiunto il 40% di quota di mercato. Non bene nemmeno le infrastrutture di ricarica, con una capillarità ancora non sufficiente, nonostante l’Italia abbia raggiunto circa 63.000 punti (al 31.03.2025), di cui il 18% con potenza pari o superiore a 50 kW e il 6,4% con potenza superiore a 150 kW. Con 12,7 punti di ricarica ogni 100 km di strade, il Paese si colloca solo al 16° posto in Europa, lontano dalla media europea di 18,4 punti ogni 100 km.

AUTO SEMPRE PIÙ VECCHIE

Un’ulteriore conseguenza del fatto che il mercato delle auto nuove non cresca è l’aumento dell’età media del parco circolante. La Sintesi Statistica fotografa il parco circolante italiano a fine 2024: oltre 40,5 milioni di autovetture con età media di 13 anni (21,8% ante Euro 4), oltre 4,5 milioni di veicoli commerciali leggeri con età media di 14,8 anni (37,2% ante Euro 4), 752.000 veicoli industriali con età media di 14,7 anni (49,4% ante Euro V) e 63.200 autobus con età media di 11 anni (26,3% ante Euro 4).
 
Per quanto riguarda gli altri comparti, i veicoli commerciali leggeri chiudono con una crescita dell’1,1% a 198.600 unità, con il diesel che risale a quota 83,7% mentre gli elettrici puri retrocedono a un esiguo 1,9%. I veicoli industriali registrano un lieve calo dello 0,8% a 28.500 unità, mentre rimorchi e semirimorchi proseguono la forte flessione con -13,6% a 13.450 unità. Mercato molto dinamico per gli autobus (+20,6% a 4.960 unità), grazie ai finanziamenti del PNRR e ad alcune importanti gare per il rinnovo del parco circolante.
 
Guardando al di fuori dei confini italiani, nell’Europa a 31 (EU+UK+EFTA) nel 2024 sono stati immatricolati 12,96 milioni di vetture: l’Italia con i suoi 1,559 milioni pesa il 12% del totale. A livello mondiale, secondo i dati OICA, nel 2024 sono state immatricolate circa 67,5 milioni di autovetture, di cui il 65,2% in Asia, il 17,1% in Europa Occidentale, il 6% in Europa Orientale, il 5,7% nel mercato Nafta (USA, Canada, Messico), il 4,7% in Centro e Sud America. Nello stesso periodo, nel mondo sono state prodotte circa 68 milioni di vetture: con 47,3 milioni circa l’Asia copre il 69,8% della produzione mondiale, e più della metà di questa quota (27,5 milioni circa) è fabbricata in Cina; l’Europa Occidentale rappresenta il 13% della produzione mondiale, l’Europa Orientale l’8,8% circa, i Paesi Nafta il 3,8%, il Sud America il 3,2% circa, mentre una piccola quota residua viene prodotta in Africa (1,3%).
 
La produzione italiana di autovetture nell’ultimo anno ha perso circa il 43% fermandosi a 310.000 unità, il 2,1% della produzione europea.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento