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Stellantis, è sempre più crisi produzione in Italia: primo semestre 2025 in profondo rosso

Il livello di caduta dei volumi nel 2025 è superiore alle previsioni

Stellantis, è sempre più crisi produzione in Italia: primo semestre 2025 in profondo rosso
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 7 lug 2025

Profondo rosso per la produzione di Stelantis in Italia. L’ultimo rapporto di FIM CISL sull’andamento della produzione nel primo semestre del 2025 mette in evidenza un quadro allarmante con i dati in peggioramento rispetto ad un 2024 già critico. Com’è andata? Nel primo semestre 2025 sono state prodotte complessivamente 221.885 unità tra autovetture e veicoli commerciali, in calo del -26,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Peggio di tutte sono andate le auto con una flessione del -33,6% (123.905 unità), mentre i veicoli commerciali sono scesi del 16,3% (97.980 unità).

MALE TUTTI GLI STABILIMENTI


Il rapporto prosegue evidenziando una situazione negativa ed in peggioramento, in tutti gli stabilimenti. Segnali di ripresa? Non ce ne sono, anzi, il calo dei volumi e l’uso degli ammortizzatori sociali potrebbero aumentare, coinvolgendo già oggi quasi la metà della forza lavoro del Gruppo. All’orizzonte c’è l’avvio della produzione della nuova FIAT 500 ibrida ma gli effetti si vedranno solamente nel corso del 2026, così come quelli dei nuovi modelli prodotti a Melfi. Il livello di caduta dei volumi nel 2025 è superiore alle previsioni. Andiamo dunque a vedere più da vicino la situazione degli stabilimenti Stellantis in Italia.

Partiamo da Mirafiori le cui difficoltà sono ben note. Sono state prodotte 15.315 unità, in calo del 21,5% rispetto alle 19.510 del 2024. Di queste, 15.175 sono 500 BEV, mentre le Maserati si fermano a sole 140 unità, segnando un crollo quasi totale. A fronte di ciò, Stellantis ha annunciato lo spostamento della produzione di GranTurismo e GranCabrio a Modena entro fine anno, con avvio a ottobre. A Mirafiori resteranno solo lastratura e verniciatura. Per i sindacati è urgente che Stellantis chiarisca quale strategia intende adottare per Maserati, sia sui modelli che sui volumi. La linea Maserati a Mirafiori va assolutamente riempita con nuove produzioni. Stellantis ha annunciato che con la produzione della 500 ibrida, si arriverà a 100.000 unità prodotte e la progressiva uscita dalla cassa integrazione. Nel 2027 arriverà una nuova 500 elettrica con batterie Stellantis e, nel 2030, debutterà la nuova generazione della 500e, sempre a Mirafiori.


Passiamo all’impianto Maserati di Modena dove la situazione resta critica. Nel primo semestre del 2025 sono state prodotte solo 45 unità, con una flessione del 71,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I giorni produttivi effettivi sono stati circa 11. Nei restanti giorni, il Contratto di Solidarietà ha coinvolto i 130 lavoratori con un utilizzo medio intorno al 50%. Spostiamoci a Cassino dove la produzione nel primo semestre è crollata a 10.500 unità, segnando un pesante -34% rispetto al 2024. Dal 2021 si lavora su un solo turno, con un impatto diretto sull’occupazione e sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. La produzione attuale è così suddivisa: 26% Alfa Romeo Giulia, 49% Stelvio e 25% Maserati Grecale, anche in versione full electric. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025 della nuova Stelvio, è stato rinviato ai primi mesi del 2026.

Andiamo poi allo stabilimento di Pomigliano che da solo rappresenta il 64% della produzione nazionale di auto. Nonostante questo, chiude il primo semestre 2025 con 78.975 vetture prodotte, in calo del 24% rispetto allo stesso periodo del 2024. La Fiat Panda, con 67.500 unità, resta il modello trainante, coprendo da sola il 54% della produzione auto in Italia. Ma anche su questo modello si registra una flessione del 15%. Preoccupante il calo produttivo su Alfa Romeo Tonale, con solo 10.115 unità (-20%), e il crollo della Dodge Hornet, ferma a 1.360 unità (-90%).
 
Molto male anche Melfi con un crollo della produzione del 59,4% rispetto all’anno precedente, con solo 19.070 unità. Rispetto al pre-Covid, la perdita è ancora più pesante: -88% (133.697 auto in meno). Continua la produzione Compass e Renegade con 18.153 unità (-37%) e sono iniziate le prime produzioni della DS8 (circa 700 unità) e di altri modelli (200 unità in avvio). Curiosamente, tornerà brevemente in produzione la FIAT 500x. Saranno infatti realizzate 5.000 unità per il mercato algerino. La perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali: dal 2021, circa 2.200 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a 4.860. Qui si produrranno i nuovi modelli dotati della piattaforma STLA Medium.

Infine, Atessa dove nel primo semestre 2025 la produzione di veicoli commerciali si è attestata a 97.980 unità, con un calo del -16,3% rispetto al 2024. Attualmente si producono: Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max. Dalla seconda metà dello scorso anno, la situazione è progressivamente peggiorata: dalle iniziali previsioni su 15 turni si è passati al ricorso stabile alla cassa integrazione, che ha coinvolto tra i 700 e i 1.000 lavoratori. La causa principale è la contrazione degli ordini, prima sui cabinati e poi anche sui Van.

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