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Cina, non solo batterie, vuole essere leader anche nel riciclo

Le aziende cinesi sono arrivate a recuperare fino al 99% delle più importanti materie prime delle batterie

Cina, non solo batterie, vuole essere leader anche nel riciclo
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 22 ott 2025

Con la crescente diffusione delle auto elettriche sulle strade, sarà sempre più importante lavorare molto sull’aspetto del riciclo delle batterie. Una vola che gli accumulatori sono giunti a fine vita sulle vetture, possono comunque trovare un nuovo utilizzo nei sistemi d’accumulo. Alla fine, però, le batterie dovranno essere smaltite e bisognerà farlo nella marniera corretta. Il riciclo sarà importante anche per andare a recuperare tutte quelle materie prime che serviranno per realizzare nuove batterie. Del resto, ne abbiamo scritto molte volte, non si può fare affidamento solamente sull’industria mineraria, soprattutto pensando al futuro quando la richiesta di accumulatori crescerà esponenzialmente. Il recupero delle materie prime sarà quindi essenziale per rendere sostenibile il mercato delle batterie.

Di riciclo se ne parla da diverso tempo e ci sono vari progetti in corso, alcuni portati avanti anche da case automobilistiche. La Cina oggi è leader nel settore delle batterie e pare che voglia diveltarlo anche in quello del riciclo.

TASSI DI RICICLO OLTRE IL 99%

Stando a quanto racconta la stampa cinese, i programmi pilota riportano un tasso di recupero che può superare anche il 99%. Nello specifico, si parla di tassi di recupero per nichel-cobalto-manganese del 99,6% e per quanto riguarda il litio, del 96,5%. La Cina, infatti, ha predisposto dei precisi standard per il riciclo delle batterie per le auto elettriche che le aziende devono rispettare. In tale modo è possibile favorire una gestione più sostenibile degli accumulatori, generando al contempo benefici economici, sociali ed ecologici. Inoltre, a quanto pare, la Cina vuole andare oltre tanto che il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology cinese (MIIT) ha creato un comitato tecnico nazionale per standardizzare il riciclo delle batterie. Il comitato, nello specifico, riunisce le aziende provenienti dai settori dell’approvvigionamento di materie prime, della produzione, del riciclo e dello smantellamento delle batterie, della lavorazione chimica e del riutilizzo dei materiali.

Insomma, la Cina sta facendo molto sul serio e punta a diventare il punto di riferimento anche quanto si parla di riciclo delle batterie. Del resto, il mercato auto cinese è il numero uno per quanto riguarda la diffusione di auto elettriche, Plug-in e range extender. Visti i numeri, è fondamentale lavorare anche sul riciclo degli accumulatori con regole certe e standardizzate. Non possiamo poi non ricordare che alcuni mesi fa, la Cina ha stabilito anche regole molto più severe sulla sicurezza delle batterie. Con l’elettrificazione che avanza, la Cina non intende lasciare nulla al caso per mantenere le sue leadership.

IL CASO DI CATL

Un esempio calzante è quanto sta facendo CATL attraverso la sua controllata Brunp Recycling che ha raggiunto un tasso di recupero del 99,6% per nichel, cobalto e manganese e del 96,5 % per il litio dalle batterie riciclate. Brunp ha raggiunto questi tassi attraverso la tecnologia proprietaria DRT (Directional Recycling Technology), utilizzando processi tra cui lo smontaggio e l’idrometallurgia.

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