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Le restrizioni della Cina sulle terre rare mettono in difficoltà l'industria dell'auto europea

Le restrizioni della Cina alle esportazioni di terre rare rischia di mettere in ginocchio l'industria dell'auto europea, al punto che alcuni impianti di componenti sono già stati chiusi per mancanza di materiali.

Le restrizioni della Cina sulle terre rare mettono in difficoltà l'industria dell'auto europea
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 4 giu 2025

L’associazione europea dei fornitori automobilistici, la CLEPA, ha dichiarato che diversi impianti produttivi europei sono stati chiusi a causa della mancanza di terre rare dovuta alle restrizioni alle esportazioni applicate dalla Cina, il principale produttore di questi elementi chimici fondamentali per la produzione di numerose componenti elettroniche, incluse diverse parti impiegate dall’industria dell’automobile.

Quello della CLEPA è un vero e proprio allarme che riguarda una situazione difficile destinata a peggiorare per via della posizione delle autorità cinesi, che da inizio aprile ad oggi hanno approvato solamente un quarto delle centinaia di licenze di esportazione di terre rare presentate dai fornitori automobilistici, causando ritardi nella produzione e diverse chiusure di impianti per mancanza di materiali.

RISCHIO DI NUOVI BLOCCHI ALLA PRODUZIONE

Se la situazione non si sbloccherà, la CLEPA prevede nuove interruzioni della filiera produttiva entro tre o quattro settimane, dando luogo ad una carenza di componenti potenzialmente in grado di mettere in ginocchio le catene di approvvigionamento dei costruttori.

La situazione ha portata mondiale ma è stata portata alla ribalta soprattutto dall’industria tedesca, con aziende come Mercedes, BMW, Volkswagen e Bosch preoccupate per l’impatto che la scarsità di forniture di terre rare potrebbe avere sulla loro produzione. A pesare non sono esclusivamente la lentezza nella concessione delle licenze di esportazione da parte della Cina, ma pure i ritardi nello sdoganamento delle merci con tanto di licenze valide.
Gli addetti ai lavori tedeschi affermano che le forniture attuali non sono sufficienti a garantire una produzione regolare all’industria dell’auto, per cui ritardi o interruzioni della produzione sono un rischio davvero concreto che andrebbe a colpire anche altri settori dell’economia mondiale come quello aerospaziale, il comparto dei semiconduttori e gli appaltatori militari.

LA RISPOSTA DELLA CINA AI DAZI DI TRUMP

Secondo alcuni osservatori, la mossa della Cina di rallentare le esportazioni di terre rare sarebbe una risposta diretta all’amministrazione Trump all’interno della guerra commerciale a colpi di dazi che gli Stati Uniti hanno scatenato di recente contro il resto del mondo, in particolare contro il paese asiatico.
La precaria condizione delle forniture di questi preziosi minerali potrebbe essere sbloccata da un allentamento delle restrizioni da parte del governo cinese. A tal proposito fanno ben sperare le notizie riportate la scorsa settimana dai media locali secondo cui le autorità stavano valutando la possibilità di ridurre la stretta sulle esportazioni verso le aziende europee.
La vicenda prosegue comunque su più fronti, incluso quello diplomatico. In questi giorni sono infatti diversi i rappresentanti di governi e i dirigenti automobilistici che stanno cercando di organizzare degli incontri con i politici cinesi per velocizzare l’approvazione delle licenze e favorire così una ripresa costante ed efficiente delle esportazioni.

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