Prova nuovo Ford Explorer 2024: il SUV elettrico del cambiamento | Video
Abbiamo provato in anteprima nuovo Ford Explorer, il SUV elettrico americano che promette di stravolgere il listino e ringiovanire la gamma

Considerando che in Ford hanno puntato all'elettrificazione della gamma da un po' di tempo, con ibridazione su più livelli ed anche auto elettriche, l'arrivo di Ford Explorer sembra essere il coronamento di questa strategia. Il SUV elettrico di Ford entra infatti a gamba tesa in un mercato che si sta popolando sempre di più, ma lo fa con grande personalità e interessanti innovazioni.
- Dimensioni quasi cittadine, pianale MEB
- Parola d'ordine degli interni: spazio
- Display grandi, display piccoli
- Prova su strada For Explorer 2024
- Prezzo e ricarica
- Scheda tecnica
- Video
DIMENSIONI QUASI CITTADINE, PIANALE MEB
In sostanza, il nuovo Ford Explorer ha una lunghezza di 4.47 metri. Un SUV di queste dimensioni è considerato ormai quasi cittadino potrei dire, ed infatti non diventano troppo complicate. Potrei dire che è nel mezzo tra il trovare parcheggio la sera quando si rientra a casa ed il girovagare altre due ore prima di trovare uno spazietto libero. Sta di fatto che Explorer per Ford è un modello molto importante. Dimenticate l'Explorer benzina enorme venduto in USA, qui si parla di una rielaborazione tutta europea – considerando che l'Explorer elettrico del quale vi sto parlando è venduto solo nel Vecchio Continente – per portare una ventata di freschezza e novità.
Partiamo dal pianale di questo Ford Explorer, che è la piattaforma MEB sviluppata dal Gruppo Volkswagen. Seppur la base di partenza sia comune, in Ford hanno pensato di personalizzarlo completamente. Non ci stavano all'idea di avere una sorta di surrogato, così l'ingegnerizzazione è stata del tutto cambiata. Non solo la meccanica ha preso la sua strada autonoma ma, ovviamente, anche l'estetica. Infatti Explorer ha dei tratti estremamente personali, che creano un sapiente mix tra la muscolosità cattiva da Yankee e la sinuosità e morbidezza delle linee che chiede un'auto elettrica. Il frontale, ad esempio, è tutto chiuso. Una grande calandra piena per migliorare l'aerodinamica, ma che non rinuncia allo stile con il fascione orizzontale ed un design piuttosto tradizionale dei fari.
I passaruota elaborano maggiormente i muscoli, forse ancora più del cofano con delle nervature longitudinali. La stessa fascia orizzontale anteriore la si trova poi anche dietro, ma il tratto posteriore è ben diverso. Al netto del largo montante C, il design è quasi squadrato, come se si volesse portare visivamente l'abitacolo più indietro, a ridosso dell'asse posteriore. E poi c'è il lunotto piccolo e posizionato in alto, un (triste) must oggigiorno per molte auto. Fortuna che c'è la telecamera e quindi non bisogna temere troppo di urtare ostacoli bassi e non visibili!
Due cose interessanti, poi? Dunque i cerchi da 21 pollici, che nonostante la grandezza sembrano ben integrati nel passaruota, e poi il fascione basso posteriore sotto al portellone del bagagliaio da 450 litri. E no, chi sperava in un frunk anteriore resta deluso: alzando il cofano ci sono solo componenti elettroniche, nessuno spazio extra.
PAROLA D’ORDINE DEGLI INTERNI: SPAZIO
Lo urlerei onestamente ai quattro venti quanto in Ford abbiano lavorato quasi all'inverosimile per garantire uno spazio interno invidiabile. Non solo per gli occupanti, che trovano bene spazio sia seduti avanti che sul divanetto posteriore (che per giunta non ha il tunnel centrale alto ma piatto, per buona pace del passeggero posteriore che accomoda le gambe senza doversi arrangiare a trovare un posto), ma proprio per gli oggetti di uso comune. Andiamo però per ordine, non fatemi subito spoilerare tutto!
Il tunnel centrale, da buona auto elettrica, è stato ottimizzato per offrire più spazio possibile. Nella parte inferiore c'è spazio per un vano aperto, mentre sotto al bracciolo trova vita il portaoggetti più grande che io abbia visto su un'auto. Modulabile, spazioso al punto da poterci mettere un laptop 15 pollici oppure delle bottiglie grandi di acqua. Poi subito più avanti ci sono dei portabibite, poi un doppio vano per il telefono con annessa ricarica ad induzione e infine uno vano a scomparsa. Ebbene sì, hanno reso il display infotainment mobile così da alzarlo ed abbassarlo e rendere accessibile o nascosto quello che hanno definito "My Private Locker", quindi un ulteriore portaoggetti.
Seppur diversi tasti su Explorer sembrino a sfioramento, in realtà sono tasti tradizionali che bisogna fisicamente premere. Ne sono l'esempio la barra per il volume sul tunnel centrale così come i comandi sulle razze laterali del volante. Quest'ultimo, per giunta, ha la peculiarità di essere appiattito non solo nella parte inferiore ma anche quella superiore. Il resto degli interni è sobrio e moderno, con superfici che sembrano quasi levigate e tutto illuminato dal tetto panoramico che è una grande lastra di vetro. Non si apre e non si appanna con una tendina ma è stesso il vetro con il suo trattamento a non far arrostire gli occupanti.
DISPLAY GRANDI, DISPLAY PICCOLI
Un altro cambiamento che Explorer ha fatto nel panorama di modelli Ford è sulla presenza dei display e la loro gestione. Avanti al conducente il pannello è un 5 pollici, una cosa che ho visto anche su Mustang Mach E ed alla quale ancora non mi sono abituato. Ammetto però che comprime bene le informazioni necessarie, sfruttando anche l'Head Up Display nella parte superiore e che punta al parabrezza. La vera novità sta però nel sistema multimediale. Quel display mobile del quale vi parlavo prima è un 14,6 pollici orientato in verticale, che sale e scende e cambia inclinazione durante il percorso. L'orientamento in verticale è molto gradevole, d'altronde superata una certa diagonale li preferisco in verticale, ed il nuovo sistema SYNC promette grandi cose. Confermate le icone grandi e facilmente accessibili durante la guida, mi è parso veloce e con un'interfaccia comprensibile. Peccato giusto per qualche difetto di gioventù in termini di fruibilità, tipo la visualizzazione dei dati di marcia – tempo e distanza all'arrivo – che manca nella homepage del navigatore.
PROVA SU STRADA FORD EXPLORER 2024
La prima, primissima sensazione che ho avuto una volta messo al volante di nuovo Ford Explorer? Di guidarla da una vita. Sembra strano ma ci sono auto che ti danno subito una confidenza tale da farti sentire a tuo agio, e questo SUV è assolutamente una di quelle. Confortevole durante la marcia, ci ho messo giusto qualche attimo in più a trovare la mia posizione di guida corretta e poi tutto ha preso il suo corso, piacevolissimo.
Ci sono diverse opzioni di motorizzazione e batteria per la Explorer, ma quella sulla quale sono salito a bordo ha un unico motore al posteriore e la batteria ad autonomia estesa. In pratica è la Extended Range RWD, con 77 kWh di batteria, 602 km di autonomia ed una potenza massima di 286 cavalli. Cavalli elettrici che si sentono tutti e bene, perchè basta schiacciare l'acceleratore per uscire da ogni impiccio e magari superare altre auto senza problemi. Il bello dei motori elettrici è la capacità di risposta allo stimolo del pedale destro, ed infatti la tendenza anche in questo caso è confermata.
Ho provato a mettere un po' in crisi i sistemi di controllo elettronico con qualche scodata, perchè non è pensabile non provare una trazione posteriore e pensare di iniziare un traverso, almeno simulato per fare una prova. Dopo i primi centimetri iniziali di slittamento, ma solo a patto che il volante sia molto girato, ecco che il controllo di trazione entra in gioco per mettere k.o. tutte le idee di drifting che possano arrivare in mente. Ricompatta l'auto e le permette di continuare la traiettoria in sicurezza, per giunta senza nemmeno frenare più del necessario.
Il fattore che però più di tutti mi ha impressionato di Explorer è il raggio di sterzata. Gira in un fazzoletto ed è estremamente agile. Il volante è ben interfacciato con l'asse anteriore e seppur sia filtrato si continua a percepire bene la direzionalità dell'asse anteriore. Agli input di un possibile slalom l'auto infatti risponde nell'immediatezza e con una certa disinvoltura, a meno di un asse posteriore che sembra seguire leggermente in ritardo e quindi siano un po' "scollegati" i due assali. Questo è dovuto magari ad una morbidezza del posteriore, ma me lo aspetto da un'auto di questo tipo. Il piacere che però regala in molteplici situazioni è davvero alto.
Con il selettore del cambio dietro al volante ho subito visto la possibilità di selezionale la modalità B, presagendo subito che non essendoci dei livelli impostabili per il recupero dell'energia in frenata non si sarebbe definita nemmeno una guida one pedal. Ed in effetti così è stato, perchè la frenata rigenerativa ti porta fino ai 6-7 km/h, poi si disattiva e bisogna procedere con l'impianto tradizionale. Avrei onestamente preferito arrivare allo stop completo, così da modulare solo ed esclusivamente il pedale destro.
PREZZO E RICARICA
Come già anticipato il modello Extended Range RWD promette un'autonomia fino a 602 km, mentre per la ricarica si può fare affidamento anche su un picco di 150 kW di potenza in corrente continua DC, che permette di ripristinare gran parte della batteria in poche decine di minuti.
Ford Explorer parte comunque da 41.500 euro in quanto a listino, seppur questa entry level non sia la versione provata.
CONFIGURATORE ONLINE FORD EXPLORER
SCHEDA TECNICA
Scheda tecnica dell'esemplare in prova (RWD, single motor, extended range):
- Motore: elettrico sull'asse posteriore
- Potenza: 286 cv
- Coppia: 545 Nm
- 0-100 km/h: 6.4 s
- Velocità massima: 180 km/h autolimitata
- Bagagliaio mix/max: 450/1417 litri
- Lunghezza: 447 cm
- Altezza: 163 cm
- Larghezza: 195 cm
- Passo: 277 cm
- Peso: 2090 kg
- Capacità batteria: 77 kWh
- Autonomia dichiarata: 602 km
- Potenza massima di ricarica: 150 kW
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