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Alfa Romeo Stelvio si è evoluta, proviamo la Veloce 2020 | Recensione e Video

La prova dell’Alfa Romeo Stelvio model year 2020 nella versione 2.0 Turbo 280 cv AT8 Q4. Il SUV del Biscione è migliorato tanto: più qualità degli interni, un migliore design dell'abitacolo, tanta tecnologia in più con un sistema di infotainment completamente rinnovato e connettività migliorata e nuovi sistemi ADAS per viaggiare più sicuri.

Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 25 lug 2020

La prova dell’Alfa Romeo Stelvio model year 2020 nella versione 2.0 Turbo 280 cv AT8 Q4. Il SUV del Biscione è migliorato tanto: più qualità degli interni, un migliore design dell'abitacolo, tanta tecnologia in più con un sistema di infotainment completamente rinnovato e connettività migliorata e nuovi sistemi ADAS per viaggiare più sicuri.

Può bastare questa versione ad accontentare chi ama la guida sportiva? Grazie a questa evoluzione la Stelvio ora può finalmente giocarsela ad armi pari con le sue rivali?

STILE VINCENTE NON SI CAMBIA

Questo non è un vero restyling quindi, per fortuna, fuori non è cambiato nulla e rimane fedele al suo stile originale, che ne ha decretato il successo.  Tra le novità c’è finalmente la disponibilità anche per la Stelvio dell’allestimento Veloce: è quello che identifica le versioni più performanti della gamma e lo si riconosce per alcuni particolari, come i dettagli in tinta carrozzeria: fascia inferiore del paraurti posteriore, passaruota e minigonne. L’esemplare del test è nel colore Blu Misano: secondo me uno dei più belli della rinnovata gamma.

Ora i colori sono divisi in quattro categorie: Competizione, Metal, Solid e Old Timer. La prima si riferisce alla grande tradizione sportiva del marchio e comprende le vernici tristrato Bianco Trofeo e Rosso Competizione. Le tinte Metal sono quelle scelte per enfatizzare l'anima dinamica del brand: Verde Visconti, Grigio Vesuvio, Grigio Stromboli, Grigio Silverstone, Grigio Vulcano, il nostro Blu Misano, Blu Montecarlo oltre ai i nuovi Blu Anodizzato e Bianco Lunare. Bianco e Rosso Alfa sonno le tinte Solid. La categoria Old Timer richiama e reinterpreta il prezioso heritage del Marchio con i colori Ocra GT Junior e Rosso 6C Villa d'Este, disponibili nel corso del 2020.

Aggiungeteci la disponibilità di nuovi particolari esterni in tinta a contrasto e direi che, ora più che mai, riuscirete a trovare di sicuro quello adatto al vostro temperamento. I cerchi in lega di questo esemplare sono da 20" bruniti e diamantati e sono un optional, così come le pinze dei freni gialle, che io invece sceglierei nel colore nero di serie. I fari anteriori non sono diventati né full Led né a matrice di Led ma sono rimasti bi-xenon adattivi, seppure in una versione evoluta.

IL VERO RESTYLING È DENTRO

Dentro è invece cambiata tanto ed è decisamente più bella: a cominciare dal design dell’abitacolo, ora con dettagli decisamente più curati, visto che era spesso criticata per gli interni.

La Stelvio 2020 si riconosce subito: il volante è stato ridisegnato, con un’impugnatura modificata e con i tasti per i nuovi dispositivi di assistenza alla guida. Per fortuna ci sono anche dei bei paddles in alluminio per usare il cambio in manuale. Anche la consolle centrale è stata completamente ridisegnata: ospita la nuova leva del cambio automatico, rivestita in pelle, ripensata e incorniciata da elementi lucidi, come la piccola firma tricolore che sottolinea con orgoglio il made in Italy. 

È migliorato anche il rotore che gestisce il sistema d’infotainment, con nuovi materiali, che offre la sensazione di maggiore solidità e precisione a ogni tocco. Finalmente c’è la ricarica wireless per lo smartphone. Sono migliorati anche i vani portaoggetti, è più pratica: sotto al bracciolo centrale il volume disponibile è stato riorganizzato

Si nota anche il nuovo display centrale da 8,8” che è di serie e diventa touch. È migliorato anche quello TFT del computer di bordo da 7”, tra il tachimetro e il contagiri, i due strumenti circolari analogici “old school”: il layout è stato ridisegnato, per accogliere più informazioni in modo razionale ed ospitare anche i parametri relativi alle tecnologie di guida autonoma. Ed è di serie su tutta la gamma. Hanno decisamente raggiunto l’obiettivo: il livello di qualità percepita è aumentato mediante questi interventi mirati e di sostanza.

Rimane buona l’abitabilità posteriore, ma non per il quinto passeggero, o comunque chi siede nella zona centrale del divano: tunnel e mobiletto sono ingombranti. Dietro ci sono sedili posteriori riscaldabili e due prese USB. Però rimane il difetto già presente nella versione precedente: l’accessibilità posteriore e la porta non è molto ampia. Il portellone posteriore è elettroattuato, lo spazio per i bagagli non manca con 525 litri, e c’è tutto ciò che serve per sistemare ogni cosa in modo pratico e sicuro; il divano è facilmente reclinabile in tre parti. 

IL SUV CHE SI GUIDA COME UNA BERLINA

La Stelvio è da sempre un riferimento tra i SUV della sua categoria proprio per il suo comportamento stradale. In tanti sognano la “bestia”, la mitica Quadrifoglio con i suoi 510 cavalli, ma non tutti possono permettersela oppure non vogliono spendere così tanto e allora il top tra le versioni a benzina più “umane” resta questa con il 2.0 quattro cilindri turbo con 280 cavalli.

Appena lo si mette in moto, il motore si fa sentire poco, è discreto. La posizione di guida è ottima, grazie ai nuovi sedili sportivi in pelle davvero ben fatti. 

Fin dai primi chilometri vi accorgerete che il comfort è migliorato: l'ambiente è quasi ovattato, con l’adozione di cristalli che isolano meglio l’abitacolo dai rumori esterni. In generale l'insonorizzazione è curata e ora è decisamente più silenziosa e confortevole. Il propulsore, come tutti quelli della Stelvio, è abbinato al cambio automatico ZF a 8 rapporti, che è ottimo, molto fluido, con cambiate quasi impercettibili.

Nella consolle centrale c’è quello che chiamano DNA. A sta per Advanced Efficiency: e tutto diventa green, verde perché ottimizza il risparmio energetico e riduce al minimo le emissioni. N vuol dire Natural mode: il comportamento dinamico favorisce comfort ed efficienza. Va bene in città ma anche in autostrada.

La lettera D è di sicuro la più interessante, quella del Dynamic mode: appena troviamo una strada con un po’ di curve e vogliamo guidarla davvero, lo sterzo diventa più reattivo e preciso, i sistemi di controllo elettronico diventano un po’ meno invadenti per concedervi il piacere di guidarla, l’impianto frenante diventa più deciso e cambia un po’ anche il sound del piccolo 4 cilindri.
Ho apprezzato molto la possibilità di poter scegliere l'assetto comfort anche con il settaggio più sportivo: non siamo tutti così estremi e poi spesso le strade sono molto rovinate e non consentono di sfruttarne al meglio le capacità dinamiche. Manca però, rispetto alle concorrenti tedesche, una sorta di setup aggiuntivo e personalizzabile. Guidarla con un filo di gas è davvero un piacere, insomma ci si può andare anche a passeggio e la coppia, ben 400 Newton per metro, è ottima e aiuta molto.

L'assetto riesce ad assorbire abbastanza bene asperità, dissuasori e altro: è logico che cerchi e gomme da 20 pollici non aiutano ma nell’insieme il comfort è comunque buono. I più appassionati sanno già che è stato corretto l'angolo di Ackermann perché alcuni clienti si lamentavano di una certa rumorosità delle gomme in manovra con lo sterzo completamente ruotato.

In effetti, per la prima versione i tecnici dell’Alfa Romeo avevano optato per una geometria delle sospensioni anteriori molto sportiva che consentiva di avere una risposta piuttosto fulminea al volante e ora hanno dovuto modificare l’avantreno per riportare l’angolo di sterzata delle ruote nei canoni corretti, rinunciando a quella scelta che in effetti comportava una certa rumorosità nelle manovre a ruote sterzate sui fondi lisci, come i pavimenti dei garage.

Hanno risolto il problema ma, per fortuna, la dinamica di guida è rimasta quella inconfondibile della Stelvio, che l’ha resa famosa, e la qualità dello sterzo è sempre di alto livello, ottimo nel misto e in velocità. L’impressione è che ora la risposta del volante sia un po’ più progressiva. 

Le caratteristiche che sono da sempre i punti di forza delle Alfa basate sulla piattaforma Giorgio (quella della Giulia), rimangono: la Stelvio è sempre pronta nella risposta, con una grande tenuta di strada e un comportamento sempre sicuro e intuitivo.
Se la strada lo permette, nonostante le sue dimensioni, consente di guidarla come una berlina sportiva; solo se si esagera nel misto più tortuoso, i kg e i cm in più cominciano a farsi sentire.

Il piacere di guida è merito di questa piattaforma, pensata e progettata per chi ama le auto con un certo temperamento: hanno cercato la ripartizione ottimale dei pesi per conferirle un buon equilibrio e un’ottima dinamica di guida. Non per caso hanno scelto un pianale ultra-leggero e anche l’albero di trasmissione in fibra di carbonio. La trazione integrale Q4 a controllo elettronico va a ripartire la coppia in tempo reale fra anteriore e posteriore in base alle condizioni di trazione e a come la si guida: in caso di necessità invia fino al 50% della potenza all’avantreno.

Prestazioni parlando, raggiunge i 230 km/h di velocità di punta ma soprattutto va da 0 a 100 all’ora in soli 5,7 secondi. Parlando di altri numeri, alla voce consumi Alfa Romeo dichiara 8, 8 litri per 100 km in città, 5,9 per l’extra-urbano e un combinato di 7 litri. Con questo 4 cilindri Euro6d TEMP andando a velocità da codice, tranquilli, si va in media sugli 11 chilometri con un litro. Certo se cominciate a sfruttare il potenziale del motore, meglio non pensarci più…  

Comunque, dopo i vari viaggi fatti con questa versione rinnovata, posso affermare che la Stelvio rimane ancora un riferimento tra i SUV del suo segmento: c’è ancora quel DNA sportivo che è mancato per troppi anni nelle auto del Biscione.

NUOVI ADAS E GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 2

Sono molte le novità sottopelle, che non si vedono: la Stelvio sì è evoluta con una nuova serie di sistemi di guida autonoma assistita di livello 2. La logica dei sistemi è stata sviluppata da Bosch, per il SUV e anche per la rinnovata Giulia. Ci sono:
Traffic sign recognition e intelligent speed control: il primo rileva e classifica i segnali stradali, compreso l'inizio e la fine dei tratti in cui sono in vigore i limiti di velocità. Se viene segnalato un cartello che indica una variazione di velocità rispetto a quella precedentemente impostata con l’active cruise control, si può attivare l’intelligent speed control che permette automaticamente all’auto di ridurre o aumentare la velocità di marcia in base a quella segnalata.

Active blind spot assist: oltre a rilevare e segnalare i veicoli che si avvicinano negli angoli ciechi, mediante il servosterzo elettrico, corregge e mantiene in carreggiata l’auto nel caso di cambio di corsia intenzionale con indicatore di svolta attivato. Autonomous emergency brake, per evitare i tamponamenti quando siamo più  distratti. Driver Attention Assist che si accorge se sta arrivando l’abbiocco e ci avvisa in caso di necessità.

Ma i più interessanti sono Traffic Jam Assist e Highway Assist, i sistemi di guida parzialmente autonoma.Due le modalità di funzionamento. La prima è sempre attiva tra zero e 60 km/h, in città o nelle strade extraurbane se c’è molto traffico, se le linee di demarcazione della corsia sono ben visibili dalla telecamera. Aziono il dispositivo con il pulsante sulla razza sinistra del volante, la vettura è in grado di seguire l’andamento della strada e del traffico, frenando fino all’arresto e ripartendo nelle code.
C’è l’active cruise control che regola la velocità in base ai veicoli che ci precedono e mantiene la distanza di sicurezza necessaria. Rallenta autonomamente fino all’arresto completo, e poi si riattiva quando riparte il veicolo davanti, da solo entro 2 secondi oppure se aziono il pulsante di set speed o premo l’acceleratore.

Se entriamo in autostrada, il sistema la riconosce mediante il GPS, l’Highway assist estende le funzioni fino a 145 km/h.
L'auto va da sola. Quella davanti a me rallenta e anche la Stelvio lo fa; c’è una lunga curva verso destra e il SUV la segue con precisione. Se la prende un po’ se tolgo le mani dal volante, ma è meglio così: la sicurezza prima di tutto. Come è prescritto dal Codice, io rimango responsabile della guida e devo tenere le mani sul volante.

 Questo nuovo volante con i sensori capacitivi sulla corona rende più facile segnalare la mia presenza: basta toccarlo, non serve muoverlo un po’ come su altri modelli. 

Traffic Jam Assist e Highway Assist agiscono sul controllo longitudinale e laterale del veicolo, intervenendo su accelerazione, frenata e sterzo. Questi sistemi sono puntuali nell’intervento ma non apprensivi, quando il traffico diventa pesante o quando siamo stanchi e più distratti.

Direi che hanno dimostrato la loro efficacia: in determinate condizioni è possibile affidare all’auto il controllo di acceleratore, freno e sterzo. Con queste novità migliora la sicurezza attiva e la guida diventa più rilassante quando dovete affrontare code, il traffico intenso in autostrada o i più insidiosi viaggi di notte. E così la Stelvio non teme più la concorrenza.

TECNOLOGIA EVOLUTA

È nuovo anche l’infotainment: un sistema sviluppato con Magneti Marelli, con il display centrale da 8,8" (prima era da 6,5) ad alta risoluzione, ben integrato nel design della plancia, che diventa touch, ora si può comandare in modo facile e intuitivo anche toccando lo schermo, oltre che mediante il rotore e i comandi vocali. Il layout è completamente nuovo, con grafica ottimizzata secondo la logica dei widget, con due livelli: uno permette di personalizzare l'interfaccia e l'altro consente di accedere direttamente alle funzioni con un semplice tocco. Potete modificare l’ordine delle schermate tenendo premuto con il dito e trascinando i contenuti come si farebbe in drag and drop su uno smartphone.

È personalizzabile: così ognuno può creare la sua homepage come in uno smartphone. Con un semplice scroll orizzontale potete disporre le schermate di accesso relative al telefono, al navigatore, alla radio, ai media, al clima, al DNA, ai servizi connessi e agli ADAS. 

L'interfaccia HMI si è evoluta ad un livello superiore, si è sviluppata: ora è tutto più semplice e intuitivo. È compatibile con Apple Car Play e Android Auto, il navigatore è diventato più semplice da usare. Poi c’è l’Alfa Connect Services, che offre connettività di bordo avanzata e una serie di servizi molto utili.

My Assistant vi mette in contatto con un operatore dedicato che vi aiuterà a risolvere le situazioni di emergenza, come un incidente o una semplice avaria dell’auto. Con My Remote potete bloccare e sbloccare le portiere, oppure accendere i fari, usando lo smartphone o smartwatch, oppure comunicare con Alexa o Google HomeMy Car vi permette di consultare tutti i dati relativi all’auto dal vostro notebook o dallo smarthphone. 

Con My Navigation dallo smartphone potete inviare al navigatore destinazioni e punti di interesse che avete scelto; durante il viaggio arriveranno aggiornamenti in tempo reale su traffico, meteo e autovelox.
My Wi-Fi permette di dotare la Stelvio di una rete wireless accessibile da tutti i passeggeri: è predisposto per collegare fino a 8 dispositivi. E se volete proteggere il vostro amato SUV My Theft Assistance notifica sulla mobile app Alfa Connect un eventuale tentativo di furto o di traino non autorizzato. E infine c’è My Fleet Manager, pensato per la gestione delle flotte.

VERSIONI E PREZZI

La Stelvio con questo motore ci piace ma se non volete pagare il superbollo, ora potete averla nell'allestimento Veloce con il motore 2.0 turbo benzina da 250 CV, 30 in meno che consentono di non pagarlo, con un risparmio fiscale di oltre 400 euro all'anno. E’ proposto unicamente con questo cambio automatico otto marce e abbinato alla trazione integrale Q4, ma il prezzo è identico a quello della versione da 280 CV.

Ecco i motori disponibili: se macinate tanti chilometri c’è il 2.2 quattro cilindri turbodiesel in tre step di potenza: 160, 190 e 210 cv. Per i primi due c’è la trazione posteriore. Ma se volete quella da 190 la potete avere anche con l’integrale. La trazione Q4 è l’unica scelta per la versione a gasolio più potente e per le tre motorizzazioni a benzina da 200, 250 e questa al top di gamma da 280 cv. Il cambio è per tutte l’ottimo automatico ZF a 8 rapporti.

Per ora non sono previste versioni elettrificate e nemmeno mild hybrid, a cui sta ricorrendo invece la concorrenza.

Per gli allestimenti si parte dal base, che di serie prevede cerchi in lega da 17'', sensori di parcheggio posteriori, volante in pelle, Autonomous Emergency Brake con riconoscimento pedone, Lane Departure Warning, il nuovo Alfa Connect con display da 8.8", radio DAB, un sistema audio HI-Fi con 8 altoparlanti e tanto altro. Si parte da 48.000 Euro con il turbodiesel meno potente a trazione posteriore.

La potete avere anche con il più ricco Super, che offre già fari anteriori Xenon adattivi, integrazione Apple Car Play e Android Auto e cerchi in lega da 18". Per chi la userà soprattutto per il lavoro c’è la Business, disponibile anche con il diesel da 190 CV a trazione integrale, che aggiunge anche l'Active Cruise Control e il navigatore. Il più sportivo Sprint è dedicato ai motori a benzina da 200 CV e diesel da 190, e per chi vuole di più c’è l’Executive, con interni in tecno pelle/tessuto, cerchi da 19" e ADAS di primo livello. 

Per chi sceglie diesel da 190 e 210 CV o questo 2.0 benzina da 280 CV, c’è l’esclusivo Ti, con sedili e plancia in pelle "Pieno fiore", inserti in vero legno in quercia o noce, sedili elettrici a 8 vie riscaldati e altro ancora.

E poi c’è questo fantastico allestimento Veloce, per i motori benzina da 250 e 280 CV e il diesel da 210 CV. Per questi ultimi due potete anche optare per il più elegante Ti. Per questa in versione Veloce si parte da 65.700 Euro. Ma se state pensando a una nuova Stelvio ci sono delle promozioni molto interessanti: anche Alfa Romeo vuole ripartire.

Configuratore online Alfa Romeo Stelvio

Questa Stelvio è decisamente migliorata: nella qualità degli interni, nel design dell'abitacolo, nella qualità della vita a bordo. E si è evoluta in tre direzioni: tecnologia, guida autonoma, connettività. Questo importante aggiornamento è intervenuto proprio in quelli che venivano considerati i suoi punti deboli.

Ancora più piacevole da guidare e sicura, ora non teme le rivali, mantiene la propria competitività sul mercato e risponde così ad Audi Q5, BMW X3, Mercedes GLC e Volvo XC60. 

Ed ecco le risposte che cercavamo: sì, questa versione con il 2.0 Turbo da 280 cv può accontentare chi ama la guida sportiva, senza arrivare alla “cattiveria” della Quadrifoglio. E ora può finalmente giocarsela ad armi pari con le sue rivali.

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