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Motori PureTech, non solo problemi tecnici, anche difficoltà nella rivendita delle auto

Non ci sono solo i gusti al motore PureTech; i modelli dotati di questi motori sono difficili da rivendere o comunque pesantemente svalutati

Motori PureTech, non solo problemi tecnici, anche difficoltà nella rivendita delle auto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 nov 2025

Il problema dei motori PurTech con la cinghia a bagno d’olio ha colpito migliaia di automobilisti e ha causato moltissime noie a Stellantis. Ancora oggi si parla di richiami e di class action. Insomma, sebbene oggi il PureTech sia stato rivisto e migliorato per risolvere il problema che affiggeva la cinghia a bagno d’olio, ci sono ancora tanti modelli su strada con le vecchie unità che possono essere colpiti da tale problematica. Non per nulla, Stellantis ha esteso la garanzia sui vecchi PureTech a patto, però, di soddisfare alcune precise condizioni. Per esempio, le vetture devono essere in regola con il piano di manutenzione previsto dalla casa automobilistica.

Il problema dei motori PureTech sta però colpendo doppiamente i possessori di vetture dotate di tali unità. Oltre ai problemi legati alle riparazioni, sta emergendo un’ulteriore criticità legata alla rivedibilità di queste vetture. Il problema PureTech è diventato così di attualità, che molti non si fidano di acquistare vetture usate dotate delle vecchie generazioni di questi propulsori. La stampa francese da sempre in prima linea nel parlare di questi guai dei motori di Stellants, ha affrontato proprio il tema della rivendibilità delle vetture dando voce ad alcuni clienti.

DIFFICOLTÀ NELLA RIVENDITA DELLE AUTO

Per coloro che hanno avuto problemi con le loro auto, la spiacevole sorpresa è arrivata anche più tardi, quando hanno provato a vendere i loro veicoli a professionisti, siano essi officine indipendenti o concessionari. Diverse testimonianze sono state riportate dalla stampa francese. C’è chi per esempio si è visto rifiutare il ritiro della propria vettura, oppure proporre un prezzo molto più basso di quello di mercato. Altri hanno dovuto letteralmente svendere la propria auto, rimettendoci molti soldi, oltre a quelli spesi per le riparazioni nel caso i problemi fossero emersi prima che Stellantis se ne facesse carico. Per esempio, un certo Aurélien Lequeux ha raccontato a La Montagne di aver acquistato la sua Peugeot 3008 per 34.000 euro e di aver riscontrato diversi problemi che gli sono costati quasi 3.000 euro in riparazioni. Dopo 85.000 chilometri, l’ha messa in vendita per 10.000 euro, ben al di sotto del prezzo di un veicolo di questa fascia con un chilometraggio simile. Ma non ha riscontrato alcun interesse in 3 mesi.

Insomma, nonostante l’intervento di Stellantis e l’estensione della garanza di cui abbiamo accennato all’inizio, la fiducia del mercato nei confronti del PureTech sembra ormai compromessa. Le trattative tra privati sono quindi molto difficili proprio in virtù delle problematiche del PureTech che hanno messo in dubbio l’affidabilità dei motori. Anche aziende specializzate nelle auto usate come Simplici Car confermano le difficoltà, affermando che fino a poco tempo fa non accettavano le auto dotate dei vecchi PureTech giudicando il rischio troppo elevato per loro e per i futuri clienti. Oggi vengono ritirati solamente i modelli in cui il cambio della cinghia è stato certificato da Stellantis in quanto possono contare sull’estensione della garanzia.

Il PureTech continua dunque a far discutere e a creare difficoltà per i clienti, nonostante i diversi tentativi di Stellantis di chiudere questa vicenda molto spiacevole.

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