Decreto Infrastrutture: 125 ancora fuori dall'autostrada
Il Decreto Infrastrutture introduce diverse novità anche per le moto.

La Camera dei Deputati ha approvato nella giornata di ieri il Decreto Infrastrutture. Adesso, manca solo il passaggio al Senato che non dovrebbe riservare sorprese visto che il testo è stato "blindato". Accanto alle nuove regole per i monopattini elettrici di cui abbiamo parlato ampiamente, arrivano diverse novità anche per il mondo delle moto, elettriche incluse. Pure in questo caso, però, ci si attendeva qualcosina in più.
Ma andiamo con ordine e vediamo le principali novità in arrivo.
TARGHINO PER L’ENDURO
Una delle più importanti riguarda l'introduzione del così detto "targhino" per le enduro. Durante una gara, le moto potranno utilizzare una targa sostituita per evitare di perdere quella originale che comporterebbe la reimmatricolazione, con tutti i costi annessi.
I motoveicoli impegnati in competizioni motoristiche fuoristrada che prevedono trasferimenti su strada possono esporre, limitatamente ai giorni e ai percorsi di gara, in luogo delle targhe di cui ai commi 1 e 2, una targa sostitutiva costituita da un pannello auto-costruito che riproduce i dati di immatricolazione del veicolo. Il pannello deve avere fondo giallo, cifre e lettere nere e caratteristiche dimensionali identiche a quelle della targa che sostituisce ed è collocato in modo da garantire la visibilità e la posizione richieste dal regolamento per le targhe di immatricolazione. Sono autorizzati all’utilizzo della targa sostitutiva i partecipanti concorrenti muniti di regolare licenza sportiva della Federazione motociclistica italiana, esclusivamente per la durata della manifestazione e lungo il percorso indicato nel regolamento della manifestazione stessa.
Altra importante novità riguarda la possibilità di poter utilizzare i motoveicoli per i servizi di prima emergenza sanitaria. Tuttavia, il Governo definirà quali saranno le tipologie di motoveicoli che potranno svolgere questi servizi. Inoltre, le moto (anche i velocipedi come le bici) potranno essere utilizzate anche per fornire servizi di taxi.
Servizio di piazza con autovetture, motocicli e velocipedi con conducente o taxi.
Pizzico di delusione, invece, per quanto riguarda l'accesso alle autostrade e alle tangenziali. Infatti, continuano ed essere escluse le 125 cc termiche, un vincolo che esiste solo in Italia. Risolto il vuoto legislativo per i modelli elettrici che potranno accedervi a patto di avere una potenza non inferiore a 11 kW.
Velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a 150 centimetri cubici se a motore termico, ovvero di potenza inferiore a 11 kW se a motore elettrico, e motocarrozzette di cilindrata inferiore a 250 centimetri cubici se a motore termico.
Infine, i ciclomotori entrano ufficialmente nel mondo dei veicoli di interesse storico e collezionistico e d’epoca. In questo modo, potranno godere delle agevolazioni previste dal Codice della Strada. Su queste novità, ANCMA ha espresso soddisfazione, sebbene l'associazione sia delusa dalla decisione di voler ancora una volta escludere i modelli 125 cc termici dalle autostrade e dalle tangenziali. Una misura ingiustificata visto il livello di sicurezza raggiunto da questi modelli.
Con la soddisfazione per le novità e i risultati ottenuti insieme alla FMI, dobbiamo purtroppo registrare anche la mancata approvazione della misura riguardante l’acceso dei 125 in autostrada. L’accoglimento delle nostre comuni istanze è comunque indicativa del valore del nostro settore e del maggiore peso specifico che la mobilità su due ruote ha assunto.