Trump: agevolazioni fiscali solo per le auto americane
Il candidato alla presidenza USA, Donald Trump, si è detto d'accordo con le agevolazioni fiscali per l'acquisto di auto nuove ma solo per i modelli prodotti in Nord America.
Se Donald Trump diventerà presidente degli Stati Uniti le agevolazioni fiscali per l'acquisto di nuove auto sarà riservato in esclusiva ai modelli prodotti in Nord America. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca lo ha ribadito nelle scorse ore durante un raduno elettorale nel North Carolina, uno degli stati che potrebbero essere decisivi per le sorti della corsa alla presidenza.
Trump si è detto favorevole alle agevolazioni, precisando però di non volere che i benefici da essi derivanti vadano a vantaggio di altri paesi, sottolineando senza mezzi termini che:
La deducibilità degli interessi è ottima, ma solo se l'auto è prodotta negli Stati Uniti.
Per poi aggiungere, in maniera ancora più esplicita:
Perché diavolo dovremmo dare loro le tasse se producono l'auto in Cina, Giappone o in molti altri posti che ci hanno rubato i nostri affari nel corso degli anni? Penso che sarà fantastico per Detroit.
NEL MIRINO I MARCHI ASIATICI ED EUROPEI
Anche se Trump non cita l'Europa, nel novero delle vetture escluse dai vantaggi fiscali ricadrebbero ovviamente anche le vetture prodotte da marchi europei, che avrebbero a quel punto vita assai difficile sul mercato americano per via del divario dei costi che si verrebbe a creare con i modelli locali.
Resta comunque da chiarire se l'eventuale esclusione si applicherebbe a tutte le vetture straniere indifferentemente o soltanto a quelle prodotte fuori dagli Stati Uniti. In quest'ultimo caso sarebbero "salvi" tutti i modelli realizzati negli stabilimenti americani da gruppi automobilistici stranieri, tra cui Toyota, Volkswagen, Hyundai e Stellantis.
TRUMP E L’IDEA DEI DAZI SU AUTO E PRODOTTI ESTERI
Il discorso di Donald Trump si è poi spinto oltre arrivando alla promessa di imporre pesanti dazi sulle auto e su altri prodotti realizzati in Messico, in Cina o in altri paesi. L'obiettivo del candidato alla Casa Bianca è quello di favorire l'industria nazionale e il consumo interno, ma alcuni economisti suggeriscono che misure simili potrebbero avere un effetto deleterio sulla crescita economica a causa della potenziale impennata dei prezzi che ne deriverebbe.
Il protezionismo non è certo una novità nell'agenda politica dell'ex-presidente, che più volte negli anni, anche in ambiti diversi da quello automobilistico, ha cercato di orientare l'opinione pubblica verso i prodotti e i servizi di aziende americane a scapito dei concorrenti esteri.