Boeing in crisi licenzia il 10% della forza lavoro e rimanda le consegne del 777X
Riorganizzazione interna.
Boeing ha comunicato ai propri dipendenti la decisione di ridurre la forza lavoro del 10%: ciò equivale a circa 17.000 esuberi. "La nostra attività è in una posizione difficile", si legge nella lettera del CEO Kelly Ortberg, "e dovremo apportare cambiamenti strutturali per rimanere competitivi ed offrire risultati ai nostri clienti nel lungo periodo".
Essere realistici e concentrare gli sforzi nelle aree chiave dell'azienda senza disperdere risorse umane ed economiche laddove prestazioni e investimenti rischiano di essere insufficienti: è questa la linea che Boeing intende seguire e che già nel breve periodo porterà ad importanti cambiamenti, inclusi:
- ritardo del programma 777X. Le prime consegne slittano nel 2026
- produzione e consegna degli ultimi 767 Freighter ordinati, chiusura nel 2027
- BDS (Boeing Defense, Space & Security): nel trimestre in corso si attendono ulteriori perdite
Inevitabilmente la riorganizzazione tocca anche i dipendenti: "[…] dobbiamo reimpostare i livelli della nostra forza lavoro per allinearli alla nostra realtà finanziaria e a un'insieme di priorità più mirate". I tagli saranno trasversali e coinvolgeranno anche i manager. "Sulla base di questa decisione, non procederemo con il prossimo ciclo di congedi".
La notizia comunicata dal CEO Kelly Ortberg arriva nel mezzo di un lungo sciopero iniziato a metà settembre e tuttora in corso da parte di 33.000 addetti alla produzione degli aeromobili, incluso il 737 Max. Le conseguenze economiche sull'azienda americana di questo stop forzato sono ingenti.
Boeing sta vivendo un 2024 decisamente movimentato: a luglio è arrivata al patteggiamento con il Dipartimento di Giustizia USA dichiarandosi colpevole di frode penale in merito agli incidenti del 737 Max 8 del 2018 e 2019. A settembre invece lo Starliner è tornato a Terra dopo essere rimasta agganciata alla ISS per tre mesi anziché gli inizialmente previsti 10 giorni, per di più senza gli astronauti a bordo che invece saranno costretti a rientrare solo a febbraio 2025.