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Fallisce la prima compagnia aerea per il Coronavirus: è l'inglese FlyBe

L'emergenza colpisce anche il settore dell'aeronautica, con la prima compagnia che cessa le operazioni a causa del crollo delle prenotazioni: è l'inglese FlyBe

Fallisce la prima compagnia aerea per il Coronavirus: è l'inglese FlyBe
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Gabriele Arestivo
Gabriele Arestivo
Pubblicato il 5 mar 2020

Uno dei settori che sta risentendo maggiormente dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, o Covid-19, è quello dell'aeronautica, con voli semivuoti e prenotazioni a picco. Tutte le compagnie hanno già mostrato le prime crepe e le più deboli risultano certo esposte, anche tra loro è così arrivata la prima "vittima": si tratta dell'inglese FlyBe che ha comunicato nelle scorse ore di aver cessato tutte le operazioni con effetto immediato

Si tratta di una compagnia low-cost che ha operato sin dal 1979 su scala regionale, toccando nel momento di massimo splendore un picco di ben 8 milioni di passeggeri l'anno e 200 destinazioni in 56 diversi aeroporti. Solo bei ricordi, FlyBe era da tempo in cattive acque e il crollo delle vendite di biglietti delle ultime settimane non è stato altro che il colpo di grazia; da gennaio si erano attivati dei colloqui con il governo inglese che voleva chiaramente scongiurare tale epilogo. 

Un freddo comunicato ha chiuso qualsiasi speranza per il futuro della compagnia aerea, che ai suoi clienti ha detto di "non recarsi in aeroporto se in possesso di un biglietto FlyBe, a meno di aver già una seconda opzione con altra compagnia", aggiungendo che "Flybe non sarà sfortunatamente in grado di metter a disposizione dei voli alternativi per i passeggeri". Le difficoltà pregresse sono state accentuate "dall'epidemia di Coronavirus che negli ultimi giorni ha portato ad un significativo impatto sulla domanda", ha concluso la compagnia. 

Tutte le compagnie aeree stanno rispondendo a questo periodo con tagli significativi delle rotte, ferie forzate (non pagate) per parte del personale. Secondo le prime stime della IATA (International Air Transport Authority) la perdita del settore potrà toccare fino ai 113 miliardi di dollari, con una riduzione del traffico globale del 4,7% che non si verificava dai tempi dell'ultima crisi economica (2008). Secondo lo scenario peggiore il crollo del traffico potrebbe toccare il 24% entro la fine dell'anno. 

Il governo inglese ha fatto sapere che sta già lavorando per ridurre i disagi dovuti al fallimento di FlyBe, studiando quali rotte resteranno scoperte e chiedendo ad altre compagnie aeree, ferroviarie e di trasporti su gomma di accettare i biglietti della defunta low-cost come "pagamento". A casa restano ovviamente tutti i componenti del personale, che dovranno adesso trovare una nuova collocazione, seppur il momento storico sia uno dei peggiori possibile. 

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