Hyundai accelera sulla guida autonoma con i test su un prototipo di Ioniq 6 e una nuova strategia AI
Il gruppo sudcoreano accelera lo sviluppo di una piattaforma proprietaria, tra AI, robotica e tecnologie integrate.
Hyundai è una delle case automobilistiche che in questi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel settore dei veicoli elettrici, grazie a modelli che si distinguono per autonomia, design e capacità di ricarica tra le migliori della categoria. Se su questo fronte il marchio sudcoreano è uno dei più apprezzati, resta ancora indietro su quello della guida autonoma. Qui sono altri gli attori protagonisti, in modo particolare Tesla, Waymo e General Motors. Ora Hyundai vuole colmare questo divario e la recente visita del presidente esecutivo Euisun Chung presso la sussidiaria 42dot, specializzata in tecnologie per la guida autonoma, suggerisce la direzione che il marchio sudcoreano vuole intraprendere.
Ambizioni e difficoltà di Hyundai
Durante l’incontro, Chung ha preso parte a un test su un prototipo di Hyundai Ioniq 6 dotato di un sistema autonomo end-to-end. Si tratta di una piattaforma che raccoglie dati da sensori come LiDAR, radar e telecamere, e li elabora in tempo reale attraverso un’unica intelligenza artificiale incaricata di gestire il comportamento del veicolo.
Il gesto del numero uno del gruppo non è stato solo simbolico, perché come riportato dalla stampa coreana, serve a sottolineare l’urgenza di colmare il divario con realtà come Tesla, Waymo o GM, che già oggi offrono sistemi avanzati di assistenza alla guida e in alcuni casi veri e propri servizi di guida autonoma. Una priorità che però si scontra con alcuni segnali di difficoltà nello sviluppo interno. La recente uscita di Song Chang-hyeon, alla guida di 42dot e della divisione piattaforme avanzate, è stata interpretata da diversi osservatori come un segnale delle criticità che Hyundai sta affrontando in questo ambito.
La volontà di Hyundai di investire nel settore della guida autonoma non nasce certo oggi. Da tempo, infatti, la casa automobilistica sudcoreana è impegnata nella collaborazione con Motional e Aptiv, con cui ha testato diversi prototipi di Ioniq 5 a guida autonoma in città come Las Vegas, Pittsburgh, Los Angeles e Singapore. Inoltre, fornisce veicoli ad altri operatori del settore, come la startup Avride e, prossimamente, anche a Waymo per arricchire la sua flotta di robotaxi. Parallelamente è necessario ricordare l’investimento importante di Hyundai in automazione e robotica, grazie all’acquisizione di Boston Dynamics, con l’obiettivo di rendere anche la produzione industriale sempre più automatizzata.
Per competere davvero nel medio e lungo periodo, Hyundai sembra puntare sempre di più su una piattaforma autonoma sviluppata interamente. Una soluzione che permetterebbe di ridurre la dipendenza da partner esterni e, al tempo stesso, dare maggiore controllo sull’integrazione tra software, hardware e AI. Una strategia che risponde anche alle aspettative degli investitori, sempre più interessati a tecnologie in grado di estendere il valore dell’auto ben oltre la sua vendita.
Il futuro della mobilità, infatti, sembra andare verso soluzioni sempre più integrate, in cui veicoli elettrici, guida autonoma, intelligenza artificiale e servizi digitali si fondono in un’unica piattaforma connessa. In questo scenario, la possibilità di offrire robotaxi, navette autonome o servizi in abbonamento per l’assistenza alla guida potrebbe aprire nuove linee di business per i costruttori. E proprio in un momento in cui le vendite EV potrebbero rallentare, queste tecnologie diventano un’opportunità strategica fondamentale.
Molto di quello che sarà il futuro di Hyundai in questo ambito arriverà dal prossimo CES 2026, durante il quale l’azienda svelerà la nuova “AI Robotics Strategy” che comprenderà un robot umanoide sviluppato da Boston Dynamics, sistemi di apprendimento automatico e nuove soluzioni per l’automazione degli impianti produttivi. Non è ancora chiaro se ci saranno annunci specifici sulla guida autonoma, ma questa sembra essere comunque una priorità per Hyundai.
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