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Cop28, Meloni: "Serve una transizione ecologica e non ideologica"

Serve un approccio che rispetti la neutralità tecnologica

Cop28, Meloni: "Serve una transizione ecologica e non ideologica"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 dic 2023

Per la premier Giorgia Meloni, serve una transizione ecologica e non ideologica. Nel corso della Cop28, la premier è intervenuta durante la sessione plenaria per parlare di un tema molto delicato come quello della transizione ecologica, ribadendo la volontà di portare avanti un approccio che rispetti il concetto della neutralità tecnologica ribadito più volte dal Governo italiano nel corso degli ultimi mesi.

L'Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione, e lo fa in modo pragmatico, ovvero con un approccio tecnologicamente neutrale, privo di inutili radicalismi. La mia idea è che se vogliamo essere efficaci, se vogliamo una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, ciò che dobbiamo perseguire è una transizione ecologica e non ideologica.

Giorgia Meloni ha pure ribadito l'attenzione verso i biocarburanti, evidenziando come l'Italia sia tra i fondatori della Global Biofuels Alliance. La transizione, inoltre, deve essere sostenibile dal punto di vista economico, se no sarà condannata al fallimento.

Stiamo gradualmente sostituendo la produzione di energia a carbone con le energie rinnovabili, abbiamo adottato un nuovo Piano per l'Energia e il Clima e stiamo dedicando risorse e attenzione ai biocarburanti, tanto da essere tra i fondatori della Global Biofuels Alliance. Nel contesto europeo, abbiamo tracciato un percorso per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Ma siamo anche impegnati a garantire, attraverso il programma UE "Fit for 55", un approccio multisettoriale che rafforzi i mercati del lavoro e attenui l'impatto sui nostri cittadini. E questo è un punto fondamentale, perché se pensiamo che la transizione verde possa comportare costi insostenibili, soprattutto per i più vulnerabili, la condanniamo al fallimento.

La premier ha poi evidenziato che l'Italia destinerà una quota estremamente significativa del Fondo italiano per il clima al continente africano ma non con un approccio di beneficienza perché questo Paese non ha bisogno di beneficienza.

L'energia è uno dei cardini del Piano Mattei per l'Africa, il piano di cooperazione e sviluppo a cui l'Italia sta lavorando con grande determinazione per costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee. In questo modo stiamo anche lavorando per diventare un polo strategico per l'energia pulita, sviluppando le infrastrutture e capacità di generazione necessarie, nella nostra Patria e nel Mediterraneo.

L'Italia continuerà a sostenere il Green Climate Fund anche e destinerà 100 milioni di euro al nuovo loss and damage fund. Tutte queste priorità saranno al centro della Presidenza italiana del G7, nel 2024.

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