La Germania chiede all’UE più flessibilità sullo stop alla vendita di auto a zero emissioni
La Germania invoca flessibilità sul bando ai motori a combustione mentre l’industria teme multe e perdita di competitività.

Dopo i recenti interventi del CEO di BMW e del capo della divisione Enlarged Europe & European Brands di Stellantis Jean-Philippe Imparato, ora anche il neocancelliere tedesco Friedrich Merz si è espresso sulla scadenza del 2035 per la vendita solo di auto a zero emissioni.
La discussione dopo le parole di Merz
Il dibattito sul futuro dell’auto in Europa si è riacceso a Monaco in occasione dell’IAA Mobility 2025 con il cancelliere tedesco che ha dichiarato che la transizione verso la mobilità elettrica rimane un obiettivo centrale, ma ha chiesto all’Unione europea maggiore flessibilità nelle regole che vietano la vendita di veicoli con motore a combustione a partire dal 2035.
Il leader conservatore non ha proposto di rinviare o cancellare la scadenza, ma ha ribadito la necessità di mantenere un approccio aperto alle diverse tecnologie. L’industria tedesca, infatti, spinge perché anche le ibride e i motori termici alimentati da carburanti sintetici vengano presi in considerazione. Merz ha parlato di “regole intelligenti, affidabili e flessibili”, criticando gli impegni unilaterali verso una sola tecnologia. La posizione di Friedrich Merz riprende quella dei costruttori europei che, definendo irrealizzabili gli obiettivi attualmente previsti per il 2035, chiedono un approccio più graduale all’elettrificazione del settore automotive europeo.
Le parole di Merz hanno evidenziato anche le diverse anime presenti nel partito di cui è capo. All’interno della coalizione guidata da Merz, infatti, ci sono esponenti che vorrebbero smantellare del tutto il divieto, mentre i socialdemocratici, partner di governo, difendono l’impianto delle norme e gli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici. La posizione del cancelliere è quindi un tentativo di equilibrio tra le pressioni dell’industria e l’accordo di coalizione, che prevede comunque l’apertura a più soluzioni tecnologiche.
Il tema è diventato urgente perché diversi costruttori temono di non riuscire a rispettare i target europei. Secondo un rapporto di Transport & Environment Mercedes-Benz è l’unico marchio destinato a non rispettare gli obiettivi di riduzione della CO2 nel periodo 2025-2027. Il gruppo ha già difficoltà a convincere i clienti con la gamma elettrica EQ e rischia multe miliardarie se non riuscirà a contenere le emissioni.
La discussione non riguarda solo la sostenibilità ambientale, ma anche la tenuta economica di un comparto che in Germania rappresenta l’industria principale. Volkswagen, Mercedes e BMW si trovano a fronteggiare la concorrenza dei produttori cinesi e a fare i conti con un mercato globale incerto. In questo scenario, il rischio di sanzioni per il mancato rispetto dei limiti alle emissioni alimenta i timori di nuove difficoltà economiche e di impatti occupazionali. Nelle prossime settimane Merz incontrerà i vertici delle case automobilistiche tedesche per discutere il futuro del settore. Intanto a Bruxelles la Commissione europea si prepara a un confronto con i leader dell’industria, mentre per il 2026 è già prevista una revisione intermedia delle norme.
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