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Emissioni auto: i costruttori europei scrivono a Bruxelles per chiedere di rivedere gli obiettivi

Le associazioni dell’automotive definiscono irrealizzabili gli obiettivi previsti per il 2035.

Emissioni auto: i costruttori europei scrivono a Bruxelles per chiedere di rivedere gli obiettivi
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 27 ago 2025

L’industria automobilistica europea torna a chiedere con forza una revisione degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Unione Europea. In una lettera inviata alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, i vertici delle associazioni dei costruttori e dei fornitori hanno definito non più realizzabili le scadenze previste dalla normativa. Gli attuali piani stabiliscono un taglio del 100% delle emissioni per auto e veicoli commerciali leggeri entro il 2035, ma secondo le aziende le condizioni di mercato rendono impossibile rispettare queste tempistiche.

Le richieste dell’industria automotive europea

La richiesta di revisione è stata firmata da Ola Kaellenius, amministratore delegato di Mercedes-Benz, e da Matthias Zink, responsabile powertrain e chassis di Schaeffler. Entrambi ribadiscono l’impegno dell’industria a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ma sottolineano che il percorso deve essere più flessibile. I costruttori evidenziano una forte dipendenza dall’Asia per la produzione delle batterie e denunciano la lentezza nello sviluppo di infrastrutture di ricarica adeguate. A questo si aggiungono i costi di produzione più elevati rispetto ai competitor extraeuropei e le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, dove i dazi penalizzano l’export dei veicoli elettrici europei.

La richiesta dell’industria arriva in un momento in cui la Commissione Europea ha già avviato un percorso di revisione delle normative sulle emissioni. All’interno del Piano d’Azione per il rilancio del settore automotive, Bruxelles ha aperto una consultazione pubblica che resterà attiva fino al 29 settembre 2025. L’obiettivo è raccogliere contributi da cittadini e stakeholder per aggiornare le regole sulle emissioni e sull’etichettatura dei consumi, tenendo conto degli sviluppi tecnologici e della necessità di garantire una transizione sostenibile ed equilibrata.

Nell’Unione Europea le auto elettriche rappresentano oggi il 15,6% delle nuove immatricolazioni, mentre i van elettrici si fermano al 9%. Una quota ancora troppo bassa per giustificare un passaggio totale all’elettrico nel giro di dieci anni. Per questo i costruttori chiedono un approccio più tecnologicamente neutrale, che lasci spazio non solo ai veicoli elettrici a batteria ma anche agli ibridi plug-in, ai range extender, ai motori a combustione altamente efficienti, all’idrogeno e ai carburanti sintetici.

Nella stessa lettera si sollecita inoltre una revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO2 anche per camion e autobus, settori in cui le soluzioni tecnologiche non sono ancora sufficientemente mature. L’appuntamento fissato per il 12 settembre a Bruxelles, quando la Presidente von der Leyen incontrerà i principali vertici del settore, potrebbe diventare un momento cruciale per discutere una possibile revisione della normativa.

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