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Tavares, "i dazi sulle auto elettriche cinesi sono una trappola"

Per il numero uno di Stellantis i dazi sulle auto elettriche cinesi sono una trappola per i Paesi che seguiranno questa strada

Tavares, "i dazi sulle auto elettriche cinesi sono una trappola"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 22 mag 2024

Le tensioni tra Pechino, Bruxelles e Washington sul commercio dei veicoli elettrici stanno aumentando. Come sappiamo, la Casa Bianca ha deciso di alzare i dazi sulle auto elettriche cinesi al 100%. La Commissione Europea sta portando avanti un'inchiesta anti-dumping sulle BEV cinesi che potrebbe portare l'UE ad alzare a sua volta i dazi su queste vetture. Dal canto suo, Pechino sta pensando di rispondere allo stesso modo. Si starebbe valutando, infatti, l'innalzamento fino al 25% dei dazi sull'importazione di veicoli europei o statunitensi.

Sul tema è intervenuto Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che ha sottolineato che i dazi sulle auto cinesi sono “una grande trappola per i Paesi che seguiranno questa strada”.

I RISCHI

Secondo Tavares, l'introduzione dei nuovi dazi non consentirà alle case automobilistiche occidentali di evitare di portare avanti un piano di ristrutturazione per affrontare la sfida dei produttori cinesi. Peggio ancora, per il numero uno di Stellantis i dazi non farebbero altro che alimentare l’inflazione nei Paesi in cui entreranno in vigore, con un potenziale impatto sulle vendite e sulla produzione.

Quando si lotta contro la concorrenza per assorbire il 30% del margine di competitività di costo a favore dei cinesi, ci sono conseguenze sociali. Ma i governi europei, non vogliono affrontare questa realtà in questo momento.

Misure simili rischiano quindi di essere controproducenti, soprattutto adesso che l'intero settore automotive si trova all'interno di quello che Tavares definisce come "un periodo darwiniano", cioè con una scrematura delle case automobilistiche. La battaglia sui prezzi con i rivali asiatici sarà molto dura.

Non sarà facile per i concessionari. Non sarà facile per i fornitori. Non sarà facile per gli OEM. Come sappiamo in Europa, tutti parlano di cambiamento finché il cambiamento riguarda altri.

Per Tavares, le case automobilistiche cinesi sono già sulla buona strada per vendere 1,5 milioni di veicoli in Europa, equivalenti a una quota di mercato del 10%, oltre a disporre fino a 10 stabilimenti per la produzione di vetture.

Se lasciamo crescere la quota degli OEM cinesi… allora è ovvio che si creerà un eccesso di capacità, a meno che non si combatta contro tale concorrenza.

Grazie alla joint venture con Leapmotor, Stellantis potrà espandere la sua offerta di vetture accessibili.

Cercheremo di essere noi stessi cinesi, il che significa che invece di essere puramente difensivi di fronte all'offensiva cinese, vogliamo essere parte dell'offensiva cinese.

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