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Elkann: "Stellantis non ha bisogno dell'intervento dello Stato italiano"

Rispedita al mittente l'ipotesi dell'entrata dello Stato italiano nel capitale azionario del Gruppo

Elkann: "Stellantis non ha bisogno dell'intervento dello Stato italiano"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 2 giu 2023

John Elkann, presidente di Stellantis, rigetta l'ipotesi di un'entrata dello Stato italiano nell'azionariato di Stellantis, magari attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. La proposta era iniziata a circolare negli ultimi giorni ed era stata appoggiata anche da Anfia, l'Associazione nazionale filiera industria automobilistica. L'idea sarebbe quella di bilanciare la presenza dello Stato Francese all'interno di Stellantis e di tutelare la filiera italiana.

La risposta di Elkann non si è fatta attendere e durante il Festival dell'Economia di Torino ha detto "no". Spiega il presidente di Stellantis:

Gli Stati entrano nelle imprese quando vanno male e Stellantis va molto bene. Dai risultati che abbiamo avuto nel 2022 siamo in valore assoluto la società nel settore dell'automobile che ha avuto i risultati operativi più alti e nella nostra storia che nasce come Fiat tre secoli fa che poi è evoluta con Fca e oggi è Stellantis non abbiamo mai avuto nessun bisogno di avere lo Stato nel nostro capitale.

Elkann ha voluto anche affrontare direttamente la questione della presenza dello Stato Francese nel capitale del Gruppo, ricordando che, in passato, PSA ha avuto delle difficoltà che hanno richiesto l'intervento diretto dello Stato.

Il nostro socio francese ha avuto delle difficoltà negli anni che hanno necessitato in quel caso di un intervento dello Stato francese.

Il presidente di Stellantis ha voluto rispondere anche al ministro Urso che aveva chiesto di aumentare la produzione di auto in Italia, tema di cui avevamo parlato proprio di recente.

Penso con grande orgoglio che in questi decenni siamo riusciti a trasformare gli impianti produttivi italiani in impianti che hanno il mondo come mercato. Se uno pensa che oggi in Basilicata si fanno le Jeep, in Campania si fanno le Dooge che si vendono in America, in Piemonte la 500 elettrica che andrà in America, per non parlare del lavoro straordinario di riposizionamento di Maserati e Alfa Romeo, che hanno il mondo come mercato. L'importante è mantenere i livelli di competitività alti. Quello che è importante è il valore aggiunto. L'Italia è riuscita a creare la Motor Valley, grazie a delle imprese straordinarie, di cui siamo orgogliosi di fare parte con Maserati e Ferrari, una realtà unica al mondo. Credo che la realtà del mercato europeo sia molto difficile, con un calo del 25% dal periodo pre-Covid, si vende una macchina su quattro in meno. L'importante è mantenere i livelli di competitività alti e questo lo abbiamo visto in Europa, in un Paese come la Spagna che lavorando sulla competitività è riuscita a ottenere dall'industria automobilistica alti livelli di competitività.

Elkann ha voluto mandare anche un messaggio all'Unione Europea sul tema della transizione di cui tanto si sta discutendo in questi ultimi tempi. Per il presidente di Stellantis, davanti ad una sfida come questa, le imprese hanno bisogno di regole chiare per programmare gli investimenti.

[Foto: Ansa]

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