
30 Settembre 2023
Le aziende automotive stanno investendo molto nello sviluppo delle tecnologie che permetteranno di migliorare la sicurezza delle auto sulle strade. Per esempio, si sta lavorando sulle tecnologie di comunicazione Vehicle to Vehicle (V2V) che permetteranno alle vetture di comunicare tra loro in strada. Grazie allo scambio di informazioni, i veicoli saranno in grado di stabilire la presenza di eventuali pericoli, avvisando il conducente.
Sul fronte dello sviluppo di queste tecnologie, c'è, adesso, una novità interessante. Ducati, ha partecipato al Demo Event organizzato al Lausitzring (Germania) dal Connected Motorcycle Consortium per dimostrare l’efficacia dei sistemi di connettività moto-auto sviluppati nel corso di questo ciclo di ricerca del consorzio.
Come accennato all'inizio, da tempo si lavora sul V2V e il consorzio di cui fa parte anche Ducati, si sta occupando di inserire anche le informazioni inviate dalle moto, che hanno esigenze e dinamiche diverse dalle auto, in modo che queste possano essere standardizzate quando in futuro questa tecnologia verrà integrata su tutto il parco moto e auto circolante.
Dunque, secondo quanto raccontato, il consorzio, nato nel 2016, ha iniziato ad effettuare un'accurata analisi degli incidenti più pericolosi tra moto e auto in termini di frequenza e gravità del danno subito dai motociclisti. Partendo dai risultati di questo studio sono stati selezionati i casi in cui la connettività potesse aiutare in misura maggiore. In seguito, è partito lo sviluppo di quelle metodologie in grado di ridurre il numero degli impatti e la loro rischiosità per la salute dei motociclisti.
Un aspetto fondamentale di questa ricerca è stato quello di limitare quanto più possibile i tempi di reazione del sistema poiché la riduzione del rischio di incidente dipende da quanto in anticipo si riesce ad avvertire uno dei due attori.
Per dimostrare l'efficacia dei sistemi che sono stati sviluppati, Lamborghini ha deciso di supportare Ducati nella fase sperimentale del progetto mettendo a disposizione una Urus per le simulazioni dei casi d’uso. La casa di Borgo Panigale si è concentrata sui tre casi di incidente più critici e pericolosi, ovvero quelli che "pongono la moto in una posizione di non visibilità nei confronti di chi sopraggiunge in auto o che mettono il motociclista in una situazione in cui non ha la visibilità di ciò che sta accadendo davanti. In tutti questi scenari, il sistema di comunicazione tra veicoli può aiutare a ridurre i casi di incidenti".
Il prototipo attualmente in fase di sviluppo prevede uno schermo aggiuntivo sulla moto sul quale vengono visualizzati i segnali di allarme che avvertono il motociclista del pericolo. I casi analizzati e dimostrati al Lausitzring da Ducati e Lamborghini sono stati l’IMA (Intersection Movement Assist), l’LTA (Left Turn Assist) e il DNPW (Do Not Pass Warning).
Più nel dettaglio, l’IMA (Intersection Movement Assist - Assistente all’attraversamento degli incroci) prevede un incrocio con visibilità ridotta in cui una moto, su una strada ad alto scorrimento, sta approcciando un incrocio al quale arriva contemporaneamente un’auto da una strada secondaria.
Per rendere questa situazione ancora più critica Ducati ha scelto di inserire un ostacolo fisso per oscurare totalmente la vista della moto sia all’automobilista sia ai sistemi ausiliari dell’auto. In questo caso sul quadro di bordo dell’auto viene visualizzato il segnale di warning che segnala l’arrivo della moto, suggerendo all’automobilista di approcciare l’incrocio con grande cautela.
Il secondo caso d'uso analizzato è l’LTA (Left Turn Assist - Assistente alla svolta a sinistra) che riguarda invece un incrocio nel quale sia la moto e sia l’auto viaggiano sulla strada principale ma in verso opposto e l’auto desidera svoltare a sinistra.
In questo caso la moto risulta meno visibile di un’auto, anche attraverso i sistemi ausiliari, con il rischio di non essere valutata bene da chi sopraggiunge. Anche in questo caso, appena l’automobilista approccia l’incrocio, viene visualizzato il segnale di warning dell’arrivo della moto.
Infine, il terzo caso d'uso è il DNPW (Do Not Pass Warning - Avviso di non sorpassare) in cui una moto, in colonna, vuole superare un veicolo di grandi dimensioni che la precede e che a sua volta ha davanti un’auto, non visibile dal motociclista, che vuole svoltare a sinistra.
In questo caso è il motociclista che visualizza il sistema di warning non appena il sistema vede che sia l’auto sia la moto hanno azionato la freccia.
Commenti
Si parla di vite umane. Se arriva il tipo che si spaccia per ambulanza e segnala ai semafori di passare al verde come la vedi?
Non hai letto la notizia allora.
Ducati fa parte di un consorzio di produttori che vuole sviluppare questo standard mondiale di cui tu parli, e siccome Lamborghini fa parte del gruppo Audi insieme a Ducati, hanno deciso di collaborare per sviluppare il sistema, perché a Ducati servivano delle auto per fare i test, a Lamborghini un po' di pubblicità.
Ma non si parla di questo, si parla di un veicolo che dice ad un altro veicolo che sta per fare qualcosa, in modo da dare un segnale di avvertimento.
Perché fare del catastrofismo inutile?
Per alcuni è una gratifica
Il problema sono gli hacker. Pensa se un semaforo disse a tutti: passate, verde per tutti!
intanto aiuterebbe tantissimo mettere obbligatorio di serie il sensore dell'angolo cieco.
e' una ca**ata da pochi soldi che quindi non influenzerebbe neanche i listini gia altissimi, ma che salva veramente delle vite.
Veramente è un consorzio (di cui fa parte Ducati ma non Lamborghini) che sta lavorando a questa tecnologia. Quando sarà pronta e se interesserà, venderanno i diritti d'uso o direttamente i moduli ad altri costruttori. Lamborghini ha partecipando fornendo una macchina per i test.
Senza scomodare il 5G o altri sistemi, potrebbe essere sufficiente che ogni veicolo comunichi, a corto raggio, con quelli circostanti per dare informazioni di vario genere (come una svolta, una frenata di emergenza, ... ). Serve molta meno infrastruttura, basterebbe "solo" (fra virgolette grandi come la Urus) un protocollo condiviso.
Ad un incontro del club dei miliardari, stile zio Paperone.
Non va più di moda il dito medio? Come comunicazione era ottimo.
La Motor Valley emiliana parla sempre più tedesco.
Ci vuole una sicurezza a prova di bomba.
Il 5G doveva esserlo e infatti ci stavano lavorando... ma poi hanno tolto dal mercato chi ha inventato quasi tutti i protocolli del 5G.
Il futuro può solo funzionare in questo modo, se vogliamo più sicurezza per strada. Non é possibile che una telecamera in una vettura deve riconoscere un semaforo come accade oggi.
Queste cose sarebbero utilissime, ma non dovrebbero riguardare un singolo marchio.
Serve uno standard mondiale (o almeno europeo) che faccia dialogare QUALSIASI mezzo (auto, moto, camion, autobus) e di qualsiasi marca
Beh dai, quelle rare volte che per strada si incontreranno auto da 250k e moto da 30k, si saluteranno.