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Eni punta sulla "neutralità tecnologica". Il biocarburante Hvo per i diesel euro 5 e 6

L'azienda punta sui biocarburanti per salvare il diesel

Eni punta sulla "neutralità tecnologica". Il biocarburante Hvo per i diesel euro 5 e 6
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 nov 2022

"Neutralità tecnologica", un termine che abbiamo imparato a conoscere con l'inizio del dibattito in italia sulla transizione ecologica e sull'addio alla vendita delle nuove endotermiche dal 2035. In questa discussione, come riporta Ansa, è intervenuto l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi che ha rilanciato il concetto di un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico. Dunque, Descalzi evidenzia l'esistenza di altre tecnologie, accanto all'elettrico, che possono portare benefici al processo di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti. Tecnologie come, per esempio, i biocarburanti.

BIOCARBURANTI

In particolare, l'amministratore delegato di Eni, punta il dito su Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil), un biocarburante che Eni descrive come "realizzato con il 100% di componente biogenica e prodotto in larga misura da materie prime di scarto, residui e rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o da colture non in competizione con la filiera alimentare".

Per Claudio Descalzi, tale carburante può essere utilizzato nei motori diesel euro 5 ed euro 6 ed in è grado di portare ad una riduzione delle emissioni "a vita intera del 90%".

Lavoriamo anche sull'elettrico, che ha una penetrazione molto bassa, ma non possiamo pensare che il diesel possa sparire, non è così. Il biocarburante permette all'industria attuale di andare avanti con la sua componentistica e dare competitività a un'industria fondamentale per l'Italia, non solo per l'Europa e la Lombardia.

Dunque, biocarburanti non solo per ridurre le emissioni dei motori diesel ma pure per salvaguardare il settore dell'industria legata a tali propulsori.

Quando si parla del futuro dell'energia dobbiamo mettere l'elemento di sostenibilità ambientale in modo razionale puntando non solo su una tecnologia, ma anche sulla sicurezza energetica basata sui vettori di oggi, e la competitività delle aziende per non atrofizzarle.

Eni sta investendo molto in tecnologie proprietarie come i biocarburanti Hvo. Sono stati spesi 8 miliardi di euro in 8 anni e sono stati anche aperti 7 centri di ricerca in Italia, di cui 2 in Lombardia a Milano e Mantova, passando in tutto da 150 a 1.500 ricercatori.

Abbiamo all'attivo oltre 7.500 brevetti, che soprattutto in Lombardia riguardano la mobilità sostenibile attraverso i biocarburanti.

Ricordiamo, invece, che sul fronte della mobilità elettrica, Eni sta investendo nella creazione di un'ampia rete di ricarica in Italia attraverso la sua controllata Be Charge

Copyright immagine: framarzo

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