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Transport & Environment avvisa il Governo: produzione auto dimezzata senza BEV

In assenza di politiche di transizione all’elettrico, in Italia al 2030 la produzione del settore auto sarà più che dimezzata

Transport & Environment avvisa il Governo: produzione auto dimezzata senza BEV
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 7 apr 2025

Se l'Italia non adotterà un piano di politiche industriali che preveda anche misure dedicate alla transizione alla mobilità elettrica, "al 2030 il valore della produzione del comparto potrebbe registrare un calo del 56-58%, per un valore stimato fino a 6,8 miliardi di euro". Insomma, senza elettrico, la produzione di auto è destinata a dimezzarsi entro il 2030. Questo è quanto emerge da uno studio commissionato dal think tank ECCO e da Transport and Environment (T&E) che punta a valutare "i possibili impatti economici, industriali e sociali del declino della produzione nazionale di auto, ovvero stima il costo dell’inazione mentre il settore, a livello globale, è impegnato nella transizione verso l’elettrico".

GLI SCENARI

Lo studio mette in evidenza che senza una chiara strategia di transizione verso la mobilità elettrica e senza politiche di innovazione la produzione di auto continuerà a diminuire. Ne conseguirà dunque una progressiva perdita di posti di lavoro lungo l’intera filiera. Vengono ipotizzati più scenari di cui Transport and Environment ne prende in considerazione due.

Il primo, quello più prudenziale, ipotizza una maggiore capacità dell’economia di riassorbire i lavoratori in esubero, quindi minore intervento dello Stato. In ogni caso, si assisterebbe ad una perdita del valore della produzione di 6,6 miliardi di euro, una riduzione del consumo di automobili per un controvalore di 4 miliardi di euro e una perdita di oltre 66 mila posti di lavoro. Infine, ci sarebbe un aggravio di costo per le finanze pubbliche di 465 milioni di euro per l’attivazione della cassa integrazione.

Il secondo scenario riguarda, invece, l'ipotesi peggiore in cui il calo della produzione e del consumo di auto risulta pari al 58% rispetto ai valori del 2020, con una perdita in valore pari a 6,84 miliardi di euro e 4,26 miliardi di euro, rispettivamente. Le perdite di posti di lavoro salirebbero a 30 mila impiegati diretti (-77,6% rispetto al 2020) e oltre 64 mila indiretti, minacciando anche i comparti più resilienti. Infine, per lo Stato il costo della cassa integrazione salirebbe a quota 2 miliardi di euro.

I SUGGERIMENTI

Alla luce di questi scenari, lo studio suggerisce una serie di misure da adottare per spingere sulla transizione verso la mobilità elettrica. Tra queste, ci sarebbe da privilegiare la possibilità di sperimentare il social leasing e di accelerare l’elettrificazione delle flotte aziendali, dal lato della domanda, con meccanismi di premialità come l’Ecoscore; e di sostenere la produzione, attraverso leve fiscali o incentivi alla produzione, mirando alle tecnologie e alle componenti strategiche della filiera dell’elettrico, mitigando il costo dell’energia valorizzando il contributo delle rinnovabili.

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