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Il Regno Unito rivede il mandato ZEV: le auto ibride sul mercato fino al 2035

Il Regno Unito allenta le normative riguardanti la transizione ecologica e consente alle auto ibride di essere vendute fino al 2035.

Il Regno Unito rivede il mandato ZEV: le auto ibride sul mercato fino al 2035
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 7 apr 2025

Il Regno Unito rivede le proprie politiche ambientali legate al mercato automobilistico, con particolare riguardo alla possibilità di vendere le auto ibride oltre la data del 2030 prevista finora dalle leggi nazionali, ovvero dalle misure varate dal precedente governo guidato da Boris Johnson.

La revisione si è resa necessaria per via del famoso calo della domanda di vetture elettriche che ha sorpreso un po' tutti gli addetti ai lavori rendendo irraggiungibili diversi traguardi posti, forse in maniera un po' troppo ottimistica, solo pochi anni fa.

La decisione del governo Starmer arriva in seguito alla constatazione delle difficoltà incontrate dal settore, che sta faticando ad esempio a centrare uno degli obiettivi per il 2025 come quello che impone un mix di elettriche pari al 28% del totale venduto da ogni casa automobilistica.

Già lo scorso anno, quando la soglia è stata del 22%, molti costruttori sono stati costretti ad applicare forti sconti sui propri modelli elettrici per centrare la soglia minima, con la conseguente riduzione del margine utile che ha acuito le difficoltà di un settore da tempo alle prese con una delle crisi più grosse della sua storia.

I dazi imposti da Trump rischiano ora di far peggiorare le cose, almeno per l'industria dell'auto europea, per cui il governo di Keir Starmer ha deciso di mettere mano al mandato ZEV apportando alcune modifiche tese a rendere più sostenibile la transizione ecologica dell'industria delle quattro ruote.

LE AUTO IBRIDE IN VENDITA FINO AL 2035

Mentre da un lato si lavora ad un accordo con la Casa Bianca per arginare l'impatto dei dazi, dall'alto si conferma la volontà di bloccare le vendite di nuove auto a benzina e diesel entro il 2030. C'è però, come già detto, un'apertura alle auto ibride, che potranno rimanere in vendita fino al 2035, in modo da facilitare (e rendere più graduale) il passaggio verso la mobilità elettrica.

Secondo il governo Starmer, questa misura faciliterà la transizione e darà all'industria più tempo per prepararsi. Le autorità hanno quindi tratto consiglio dai dati di vendita, che nel mese scorso hanno indicato un aumento del 37,9%delle immatricolazioni di modelli ibridi su base annua. Anche nel Regno Unito si ha quindi la conferma di come il pubblico sia più propenso a scegliere una vettura con doppio propulsore, di cui uno a propulsione tradizionale, piuttosto che passare ad una soluzione completamente elettrica.

L'estensione al 2035 delle vendite dei modelli ibridi annulla il divieto imposto dall'allora primo ministro Boris Johnson, che aveva previsto il 2030 come data limite entro la quale sarebbe stato possibile vendere veicoli con un motore termico a bordo.

In attesa di capire meglio i dettagli tecnici del nuovo provvedimento governativo che estende la vita commerciale delle auto con doppio motore, si può ipotizzare che gli effetti delle nuove norme si avranno sulle più diffuse tipologie di auto ibride, ovvero dalle mild-hybrid con le loro piccole batterie alle ibride plug-in, cioè le vetture dotate di batterie ricaricabili tramite collegamento alla rete, senza dimenticare ovviamente le vetture full-hybrid.

Resta però valida l'imposizione che tra il 2030 e il 2035 i costruttori dovranno assicurarsi che le emissioni di CO2 complessive delle loro auto benzina e diesel siano inferiori del 10% rispetto al 2021.

LE REAZIONI DEI COSTRUTTORI

L'allentamento delle restrizioni per le auto ibride decretato dal governo britannico ha comprensibilmente attirato delle reazioni soddisfatte da parte dell'industria, che in generale sembra aver apprezzato una misura che toglie un po' di pressione ai costruttori dando loro più tempo per la transizione energetica verso l'elettrico.

Le case automobilistiche presenti nel mercato del Regno Unito potranno tirare un sospiro di sollievo e così i tanti lavoratori del settore che avrebbero potuto subire le conseguenze di uno stop alle ibride nel 2030. Gruppi come Toyota avevano infatti parlato di possibili tagli nel caso in cui la Corolla ibrida, che viene prodotta a Burnaston, sarebbe dovuta uscire di scena tra cinque anni.

Anche Kia e le associazioni di settore hanno accolto con favore la decisione che estende il periodo di vendibilità delle auto ibride fino al 2035, ma c'è chi chiede un ulteriore sforzo all'esecutivo nell'ottica di incentivare il passaggio alle auto elettriche, come il capo di Ford UK, Lisa Brankin, che ha dichiarato:

La risposta del governo alla sostanziale consultazione sul mandato ZEV è un piccolo passo nella giusta direzione, ma non è il salto da gigante necessario per affrontare le condizioni particolarmente difficili del mercato dei veicoli elettrici. Mentre Ford accoglie con favore l'introduzione di nuove flessibilità per aiutare ad alleviare le sanzioni finanziarie e la conferma che le tecnologie ibride continueranno ad essere consentite oltre il 2030, attendiamo tutti i dettagli per valutare il loro effettivo beneficio. Ford ha investito miliardi nello sviluppo, nella produzione e nel marketing dei prodotti per offrire ai clienti una gamma completa di veicoli elettrici. Ciò di cui il Regno Unito ha bisogno sono incentivi reali per aiutare i consumatori a passare alla mobilità elettrica.

NOVITÀ PER FURGONI E MARCHI DI NICCHIA

Va ricordato anche che le nuove misure decise da Londra consentono adesso la vendita dei veicoli commerciali con il solo motore termico fino al 2035, che ovviamente potranno essere affiancati sul mercato dalle varianti ibride.

Allo stesso tempo sono state ridotte da 15.000 a 12.000 sterline le multe per ogni vettura prodotta che non raggiunge l'obiettivo di emissioni del mandato ZEV.

Tra le novità c'è infine l'esenzione da tutti gli obblighi di natura ambientale per i costruttori che producono in piccoli volumi, per cui marchi come Morgan, Caterham, Ariel, BAC e simili, inclusi i più noti McLaren e Aston Martin, non dovranno sottostare ai nuovi requisiti ibridi imposti per il periodo tra il 2030 e il 2035.

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