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Il prezzo medio delle auto aumenta di 1.000 euro? No, solo di 228 euro

Dati falsi sul mercato auto 2024? UNRAE interviene con le correzioni

Il prezzo medio delle auto aumenta di 1.000 euro? No, solo di 228 euro
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 13 gen 2025

Negli ultimi giorni, alcune interpretazioni relative al mercato delle autovetture italiane per l’anno 2024 hanno guadagnato grande visibilità nei mezzi di comunicazione. Tuttavia, molte di queste presentano errori significativi che, secondo l’UNRAE, richiedono una puntuale correzione. In qualità di membro del Sistema Statistico Nazionale dal 2013 e grazie ad accordi con ACI e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’UNRAE ha il compito di fornire dati accurati e contrastare interpretazioni fuorvianti.

In primo luogo, i numeri: il fatturato del 2024 è cresciuto dello 0,3% (passando da 46,79 a 46,91 miliardi di euro), non del 3%. Le immatricolazioni hanno registrato una contrazione dello 0,5% (da 1.566.521 a 1.558.704 unità), non dell’1%. Di conseguenza, il prezzo medio è aumentato di 228 euro (+0,8%), passando da 29.868 a 30.096 euro, e non di 1.000 euro come erroneamente riportato.

NOLEGGIO NON COSÌ BENE

Le analisi che utilizzano il prezzo medio come indice generale ignorano le complesse dinamiche del mercato. Un esempio? Un cambiamento nella distribuzione delle vendite dai segmenti più economici verso le supercar incrementerebbe automaticamente il prezzo medio, pur senza variazioni nei listini. Questa distorsione è stata fraintesa e attribuita impropriamente a ipotetici aumenti dei prezzi o riduzioni degli sconti.

Nel 2024, il segmento del noleggio a lungo termine, storicamente caratterizzato da sconti consistenti, ha registrato in verità una contrazione. Tale calo ha ridotto il valore medio degli sconti senza che questo indicasse un reale aumento dei prezzi per specifici clienti.

AUTOMOBILI PIU’ COSTOSE

Quanto alle auto di fascia economica, il 5% delle vetture immatricolate nel 2024 aveva un prezzo inferiore ai 14mila euro, mentre il 30% rientrava sotto i 20mila. Nonostante le difficoltà dei segmenti più economici, i dati smentiscono l’immagine di un mercato svuotato: i modelli immatricolati nei segmenti A e B sono stati rispettivamente 24 e 79, rappresentando l’8,3% e il 48,1% del totale.

Guardando oltre il 2024, è evidente che l’incremento del prezzo medio riflette un’evoluzione di preferenze e contenuti. Le vetture di oggi, arricchite da sistemi ADAS e tecnologie avanzate, offrono un valore molto superiore rispetto a pochi anni fa. Parallelamente, il settore è stato colpito da costi crescenti per materie prime, energia e logistica, che inevitabilmente hanno influenzato i prezzi finali.

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