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Emissioni auto e multe miliardarie: ACEA chiede all'UE un intervento immediato

Serve una chiara dichiarazione politica da parte della Commissione europea

Emissioni auto e multe miliardarie:  ACEA chiede all'UE un intervento immediato
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 23 dic 2024

L'Unione Europea ha fatto sapere che a gennaio 2025 avvierà un tavolo di confronto con l'industria automotive europea per predisporre un piano strategico per il rilancio di questo settore. Per ACEA, però, non basta. I produttori europei riuniti nell'associazione guidata ancora per alcuni giorni da Luca de Meo (da gennaio toccherà a Ola Kallenius) chiedono infatti un intervento immediato. In particolare, sollecitano un'azione sulle norme relative alla CO2 prima della fine del 2024 per evitare danni alla competitività e all'occupazione

AGIRE SUBITO

Il tema principale è ovviamente sempre quello dei nuovi limiti sulle emissioni di CO2 che entreranno in vigore dal primo gennaio 2025. Come ben sappiamo, le case automobilistiche che non riusciranno a rispettarli potranno essere soggette a multe miliardarie che peserebbero come macigni in un momento molto complesso per l'industria automotive.

Per ACEA, quindi, serve maggiore chiarezza subito come evidenzia Luca de Meo.

Senza una chiara dichiarazione politica da parte della Commissione europea entro la fine del 2024, come sollecitato anche dai governi tedesco, francese, italiano e di altri paesi europei, l'industria automobilistica rischia di perdere fino a 16 miliardi di euro di capacità di investimento, pagando sanzioni, riducendo la produzione, raggruppandosi con concorrenti stranieri o vendendo veicoli elettrici in perdita. Attendere l'inizio del dialogo strategico della Commissione sul futuro dell'industria automobilistica o la revisione della legislazione sulla CO2 nel 2026 non è un'opzione, benvenuta e necessaria come entrambe potrebbero essere. I produttori hanno bisogno di chiarezza ora per finalizzare le strategie di conformità, prendere accordi di raggruppamento e altre disposizioni per il 2025.

L'associazione aggiunge che contrariamente a quattro anni fa, per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 più severi, questa volta è necessaria l'interazione di fattori anche al di fuori del controllo diretto dei produttori.

Gli obiettivi normativi e la fornitura di auto da soli non sono sufficienti; la transizione deve essere guidata anche dal mercato. Tuttavia, le vendite di veicoli elettrici sono attualmente stagnanti a circa il 13% di quota di mercato; o 10 punti percentuali al di sotto di dove dovrebbero essere, e questo divario è troppo ampio per essere colmato in tempo. Una dichiarazione di sostegno tempestiva è fondamentale per garantire competitività e posti di lavoro lungo la catena del valore.

LE MULTE DOVREBBERO ESSERE DELLE ECCEZIONI

Per Luca de Meo, in un sistema ben funzionante, le multe dovrebbero rappresentare delle eccezioni e non la norma.

I membri di ACEA hanno promesso 250 miliardi di euro nella transizione alla mobilità verde e, proprio come tutti gli altri, vogliamo che abbia successo. Sfortunatamente, la valutazione onesta deve essere che la transizione non sta andando come previsto e che attenersi alla rigidità legale porta a danni potenzialmente irreversibili. La flessibilità legale, invece, manterrà gli investimenti in flusso e la transizione in carreggiata.

ACEA sottolinea che le attuali opzioni discusse per l'alleggerimento dell'onere di conformità, come l'introduzione graduale o la conformità media pluriennale, non alterano gli obiettivi di CO2 o le ambizioni climatiche complessive dell'UE, ma affrontano realtà di mercato al di fuori del controllo dei produttori: tensioni commerciali, aumento dei costi di produzione, crescita lenta delle infrastrutture di ricarica e calo dei sussidi all'acquisto. Queste opzioni sono già note anche nel diritto dell'UE (ad esempio per i veicoli più pesanti come camion e autobus) e sono utilizzate in altre importanti giurisdizioni con legislazione sulla riduzione di CO2.

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