Multe UE per chi supera le emissioni di CO2 nel 2025: la Germania non ci sta
L'industria tedesca dell'auto è in difficoltà per via della scarsa domanda di auto elettriche e così il governo tedesco chiede all'UE di rivedere il piano di sanzioni per i costruttori che superano i limiti alle emissioni di CO2.
Le multe che l'Unione Europea potrebbe dare alle case automobilistiche che non rispettano i limiti sulle emissioni di CO2 nel 2025 trova contraria la Germania, che per voce del cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che il denaro destinato a pagare le sanzioni dovrebbe rimanere alle aziende, le quali lo potrebbero usare per modernizzare il loro apparato produttivo.
La posizione di Scholz trova l'appoggio del ministro dell'economia tedesco Rober Habeck, secondo cui i limiti alle emissioni per il 2025 imposti alle case automobilistiche è ritenuto da queste ultime troppo duro. Ricordiamo che le normative prevedono che le emissioni medie delle nuove auto immatricolate il prossimo anno dovranno essere inferiori del 15% rispetto ai limiti massimi previsti nel 2021.
L'obiettivo dell'UE è quello di ridurre costantemente il livello di sostanze inquinanti emesso nell'aria e può essere raggiunto senza eccessivi sforzi perseguendo una sempre più diffusa elettrificazione della gamma. Il problema nasce però a causa del forte rallentamento della domanda di veicoli elettrici che sta mettendo in crisi l'industria automobilistica europea e tedesca in particolare, per cui non sorprende che sia proprio il governo di Berlino a contestare le misure varate a Bruxelles.
LE SOLUZIONI PROPOSTE DALLA GERMANIA
La soluzione proposta dai tedeschi e dal ministro Habeck in particolare è la sospensione temporanea delle multe previste dall'UE per le case automobilistiche che non riusciranno a rispettare i limiti di CO2 nel 2026 e nel 2027. Per il politico, evitare di pagare miliardi di euro in multe darebbe alle case automobilistiche un certo margine di manovra e al tempo stesso farebbe da incentivo per fare ulteriori progressi nella protezione del clima.
Di parere simile è anche Hildegard Mueller, capo della VDA, l'associazione che raggruppa le case automobilistiche tedesche. Mueller ha puntato il dito contro la debole domanda dei veicoli elettrici e le sfide economiche a cui si trovano davanti le industrie del settore, impegnate in una costosa opera di trasformazione delle proprie attività entro il 2028 che vedrà investimenti nell'ordine dei 410 miliardi di euro.
Insomma, secondo i tedeschi le multe dell'UE sarebbero una penalizzazione che andrebbero ad acuire ulteriormente le difficoltà in cui versa l'industria dell'auto teutonica. Per questo motivo si chiede flessibilità e si spera in un approccio più accondiscendente da parte dell'Europa.
Se da un lato la posizione del governo Scholz e di tutte le parti in causa è comprensibile, dall'altro lato sorprende che la richiesta di rivedere le regole, o comunque di tenere una posizione più morbida, arrivi da un paese come la Germania.
I tedeschi, infatti, in passato si sono sempre erti a paladini del rigore e del rispetto delle regole in campo economico, tanto da chiedere all'Europa l'applicazione rigida di quanto stabilito nei vari accordi quando ad essere in difficoltà non erano loro o la loro industria ma altri paesi, soprattutto l'Italia. Dovremmo dedurne che forse il rigore al di là del Reno adesso non va più di moda.