Auto elettriche cinesi, Pechino anticipa i dazi: volano le importazioni
Per aggirare i dazi pronti ad entrare in vigore, i marchi cinesi hanno accelerato le spedizioni delle loro elettriche in Europa

Se non succederà nulla nei prossimi giorni, dalla fine del mese di ottobre i dazi sulle auto elettriche cinesi che la Commissione Europea ha voluto istituire diventeranno definitivi. Per cercare di ritardare l'applicazione delle nuove tariffe doganali, pare che le case automobilistiche cinesi abbiamo deciso di giocare d'anticipo aumentando le importazioni delle loro BEV in Europa.
Stando a quanto riporta Automotive New Europe, a settembre la Cina ha esportato nell'Unione Europea oltre 60.000 veicoli elettrici, con spedizioni che hanno raggiunto il secondo livello più alto mai registrato. Questo vero e proprio boom si può spiegare solamente con la volontà di accumulare scorte sufficienti per poter aggirare i dazi, almeno per un po', magari in attesa che possa essere trovata un'intesa tra Bruxelles e Pechino.
BOOM DI AUTO ELETTRICHE CINESI
Secondo i dati doganali, il mese scorso le case automobilistiche cinesi hanno spedito 60.517 veicoli elettrici in Unione Europea, con un aumento del 61% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non si tratta di un record assoluto perché ad ottobre 2023 erano state registrate 67.455 vetture, guada caso quando la Commissione Europea aveva annunciato di voler avviare un'indagine sulle auto elettriche cinesi.
L'impennata delle spedizioni suggerisce quindi, come accennato prima, che i produttori cinesi di veicoli elettrici sperano di evitare dazi imminenti ampliando le loro scorte in UE. In ogni caso, da quello che abbiamo visto in questi mesi, i nuovi dazi potrebbero solamente rallentare ma non fermare la corsa dei marchi cinesi in Europa.
Del resto, già sappiamo che diverse case automobilistiche della Cina stanno progettando di costruire le loro vetture nel Vecchio Continente. In questo modo potranno aggirare senza problemi le nuove tariffe doganali.
Per esempio, BYD prevede di avviare la produzione in Ungheria e Turchia, mentre altri produttori, tra cui Xpeng e Zeekr, stanno valutando la possibilità di portare la produzione nel Vecchio Continente.