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L'industria europea è contraria ai dazi sulle auto elettriche cinesi

Si apre una spaccatura tra il mondo politico europeo e quello industriale sul tema dazi e Cina

L'industria europea è contraria ai dazi sulle auto elettriche cinesi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 16 lug 2024

I dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina che la Commissione Europea ha voluto introdurre continuano a far discutere il mondo politico e quello industriale. Abbiamo già visto le posizioni di alcune case automobilistiche che hanno espresso la loro contrarietà a quanto deciso dall'UE. Pensiamo, per esempio, a Stellantis, BMW, Mercedes e Volkswagen giusto per fare alcuni nomi.

A quanto pare, sia sta profilando una spaccatura tra il mondo industriale e quello politico dell'Unione Europea.

IL COMMERCIO DEVE ESSERE APERTO

Che buona parte del mondo industriale non veda con favore l'introduzione dei dazi lo dimostra una dichiarazione congiunta che è stata stilata da una coalizione di cui fanno parte 31 importanti associazioni imprenditoriali europee (non solo del mondo auto) tra cui ACEA, AmCham EU, CAOBISCO, CEEV, CLEPA, Cosmetics Europe, EBI, ESRA, EuroCommerce – Retail & Wholesale, TIE – Toy Industries of Europe e tante altre.

Cosa chiedono? Questa colazione che rappresenta diversi interessi del mondo industriale, sostanzialmente chiede all'UE una politica commerciale ambiziosa e aperta a sostegno della competitività e della prosperità economica del Vecchio Continente. Nella dichiarazione congiunta viene sottolineata l'importanza dell'apertura commerciale nel guidare la crescita economica, creare posti di lavoro e rafforzare la resilienza di fronte alle sfide globali.

Il commercio rimane una pietra angolare della forza economica dell'UE, sostenendo direttamente un posto di lavoro su cinque nell'UE attraverso le esportazioni. Ne beneficiano in modo significativo i consumatori e attrae investimenti esteri che stimolano la crescita e l'innovazione. Inoltre, strategie diversificate di approvvigionamento ed esportazione rafforzano la capacità dell'UE di gestire e superare le crisi. Questi fatti rafforzano la necessità di mantenere l'apertura e la crescita come componenti fondamentali della politica commerciale dell'UE. Per raggiungere questo obiettivo è necessario dare priorità a politiche che aprano nuovi e diversificati mercati attraverso accordi commerciali e riducano le barriere tecniche al commercio.

Inoltre, la coalizione sostiene la nomina di un Commissario dedicato al Commercio che supervisioni questa competenza esclusiva dell'UE, assicurando una direzione strategica. La coalizione invita poi l'UE a continuare a sostenere l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e il sistema basato su regole internazionali, che sono essenziali per garantire un ambiente commerciale equo e prevedibile.

Infine, la coalizione chiede una maggiore collaborazione con i partner dei Paesi terzi e una diplomazia commerciale più solida per sostenere un'ambiziosa politica di commercio aperto.

ITALIA FAVOREVOLE AI DAZI

Contestualmente, la Commissione Europea sta sondando i Paesi membri sulla questione dazi attraverso una votazione non vincolante. A quanto pare, la Germania si sarebbe astenuta. Una posizione che non sorprende visto che da sempre si è detta scettica dell'utilità di questo strumento. Anche la Svezia sembra aver deciso di adottare questa posizione.

Stando a Reuters, l'Italia, invece, avrebbe espresso voto favorevole ai dazi. Stessa posizione per Spagna e Francia. Come detto, questa votazione non è vincolante. Sarà seguita da una votazione finale dopo la quale la proposta tariffaria della Commissione europea sarà adottata a meno che non vi sia una maggioranza qualificata contraria.

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