Cerca

Mercato auto italiano: incentivi positivi ma serve una visione di lungo termine

Gli incentivi hanno avuto un effetto positivo sulla domanda ma l'esaurimento precoce del fondo a disposizione pone molti dubbi per il futuro

Mercato auto italiano: incentivi positivi ma serve una visione di lungo termine
Vai ai commenti 25
Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 2 lug 2024

Giugno 2024 si è chiuso con una crescita del 15% per il mercato auto italiano. Risultato possibile grazie agli incentivi 2024 che hanno spinto le vendite delle auto elettriche con volumi che rispetto a giugno 2023 sono aumentati del 118%. Commentando i dati del mese appena concluso, le associazioni del settore sottolineano tutte che serve un visione di lungo termine. Il precoce esaurimento delle risorse per l'Ecobonus dedicato alle elettriche pone molte incertezze per il futuro.

Fondamentale, quindi, che il Governo indichi chiaramente quale strada intende percorrere per favorire il processo di transizione. Richiesta che arriva direttamente da Michele Crisci, presidente di UNRAE.

È urgente che il Governo indichi quanto prima quale direzione vuole percorrere per favorire il percorso di transizione, sia per il necessario e attuale rifinanziamento del fondo, sia sulla strategia da seguire nei prossimi 2-3 anni.

Crisci aggiunge pure che è importante che il Governo sblocchi quanto prima i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi ma che ancora non sono state effettivamente resi disponibili. Fondi che permetterebbero di accontentare anche chi non è riuscito ad accedere all'Ecobonus per le auto elettriche a causa dell'esaurimento precoce del fondo.

Lo stanziamento di poco più di 200 milioni del fondo per la fascia 0-20 g/Km di CO2 si è dimostrato insufficiente per coprire tutte le richieste dei clienti, una situazione che si riflette oggi sulle acquisizioni di nuovi ordini, sostanzialmente in stallo. Pertanto, ci aspettiamo che i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi, possano prontamente essere resi disponibili dal Governo, al fine di favorire la transizione energetica e ridurre il perdurante gap con i mercati più evoluti.

SERVE UNA STRATEGIA

Massimo Artusi, presidente di Federauto, chiede che venga predisposta urgentemente una strategia per supportare le tecnologie più pulite. Per Artusi ci sono ancora troppo incognite che pesano sulla transizione ecologica.

Nel corso di un recente incontro tenutosi al MIMIT, abbiamo chiesto, oltre ad un rifinanziamento della fascia con più basse emissioni limitata ai cittadini, un approfondimento su quanto accaduto il 3 giugno scorso, il giorno di apertura della piattaforma per l’inserimento delle prenotazioni, per comprendere un fenomeno quanto mai insolito per il mercato italiano, soprattutto alla luce delle dinamiche finora osservate. Vedremo l’impatto di questa nuova edizione degli incentivi statali nelle immatricolazioni che verranno registrate nei prossimi mesi e fino a marzo 2025 ma è chiaro che senza una condivisione della strategia di come supportare le tecnologie più pulite, anche considerando gli effetti negativi sui prezzi determinati dall’incremento aggiuntivo dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, gli interrogativi che gravano pesantemente sulla transizione ecologica, rimangono insoluti.

Anche il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, sollecita il Governo affinché pianifichi tutti gli strumenti necessari volti ad incentivare la diffusione delle auto elettriche.

L’effetto degli ordini realizzati con il nuovo Ecobonus si dispiegherà a pieno con le consegne dei prossimi mesi, ma per l’intero anno ormai non possiamo aspettarci risultati troppo dissimili dal 2023 in termini di immatricolazioni full electric. In ogni caso, il successo degli incentivi testimonia che l’Italia può recuperare terreno rispetto agli altri big europei nella curva di adozione dell’auto elettrica. L’imminente introduzione di molti nuovi modelli entry level, inoltre, potrà favorire l’adozione dell’elettrico su larga scala, come avviene già in alcuni mercati. Per riportare stabilmente l’Italia al centro del mercato automotive europeo sarà determinante un’efficace pianificazione degli strumenti volti a incentivare la domanda di veicoli elettrici, a partire dalla revisione della fiscalità sulle flotte aziendali, per consentire a cittadini e aziende di programmare le proprie scelte in un contesto chiaro, prevedibile e ben definito.

Più negativo, invece, il commento del Centro Studi Promotor:

Le prospettive per i prossimi mesi non sono certo positive. Dall’inchiesta congiunturale sul mercato dell’automobile condotta dal Centro Studi Promotor negli ultimi giorni di giugno emerge che per il 53% dei concessionari il livello degli ordini è basso, mentre l’affluenza di visitatori nelle show room è bassa per il 56% e che per il 31% degli interpellati il mercato nei prossimi mesi è atteso in calo. E’ del tutto evidente che il mercato dell’auto in questa fase deve fare i conti con due esigenze. La prima è sfruttare correttamente la leva degli incentivi e la seconda è adottare misure strutturali per il rilancio della domanda. Non è infatti ulteriormente tollerabile che le immatricolazioni si mantengano su livelli inferiori di 1/5 rispetto al 2019 con la conseguenza di non assicurare la normale sostituzione del parco circolante che continua infatti ad invecchiare con conseguenze pesanti sia sull’ambiente che, soprattutto, sulla sicurezza della circolazione.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento