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ACEA, taglia le stime del 2022: servono politiche per la ripresa del settore auto

Servono politiche adeguate per aiutare il mercato auto a riprendersi e ad investire nella mobilità elettrica

ACEA, taglia le stime del 2022: servono politiche per la ripresa del settore auto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 7 ott 2022

ACEA, l'Associazione europea dei produttori di automobili, ha lanciato un nuovo allarme sull'andamento del comparto automotive europeo. Secondo ACEA, infatti, il mercato automobilistico chiuderà il 2022 in negativo, con una flessione dell'1% rispetto al 2021. Si stima, dunque, che l'anno possa chiudersi con 9,6 milioni di veicoli immatricolati.  L'Associazione ha dovuto rivedere in negativo le previsioni per l'anno in corso. Infatti, all'inizio di febbraio, ACEA stimava una crescita del 7,9% sul 2021 pari a 10,5 milioni di veicoli commercializzati.


Purtroppo, i dati dei primi 8 mesi dell'anno ha portato l'Associazione a rivedere in maniera importante le sue stime. Il dato del 2022 è poi ancora più negativo se confrontato con quello pre-pandemia del 2019. Infatti, di questo passo, ACEA afferma che il mercato automotive europeo potrebbe perdere il 26% in termini di volume rispetto al 2019.

SEGNALI NEGATIVI PER IL FUTURO

E per il futuro non ci sono segnali positivi, anzi, stanno salendo i timori per l'arrivo di ulteriori problemi. Infatti, come evidenzia Oliver Zipse, presidente di ACEA e CEO di BMW, fino a questo momento, il mercato automotive è stato limitato dal lato dell'offerta poiché la continua carenza di componenti ha limitato i volumi di produzione. Tuttavia, adesso, con l'aumento dell'inflazione e con i timori di una recessione, nei prossimi mesi anche la domanda potrebbe risentirne.

Nonostante uno scenario molto incerto, le case automobilistiche stanno continuando ad investire in ricerca e sviluppo e nelle competenze e tecnologie che guidano la transizione verde e digitale. Tuttavia, la trasformazione che sta vivendo il settore automotive può essere raggiunta con successo solo da un settore che rimarrà competitivo anche in futuro.

Per questo, ACEA chiede un quadro politico che consenta al mercato di riprendersi e di poter continuare ad investire nella mobilità ad emissioni zero.

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da eventi importanti come la Brexit, la pandemia, i colli di bottiglia nella fornitura di semiconduttori e la guerra in Ucraina, con il suo impatto sui prezzi e sulla disponibilità di energia. Tutte queste cose sottolineano quanto velocemente, quanto profondamente e quanto imprevedibilmente stia cambiando il nostro mondo. Ciò vale, non da ultimo, nel contesto geopolitico, dove ci sono conseguenze dirette per la nostra industria interconnessa a livello globale e con catene del valore inseparabili.

Zipse, dunque, invita l'Unione Europea a predisporre misure adeguate per aiutare il settore automotive.

Per garantire un ritorno alla crescita – con una quota ancora maggiore delle vendite di veicoli elettrici in modo da poter raggiungere gli obiettivi climatici – abbiamo urgente bisogno che le condizioni quadro giuste siano messe in atto.

Queste includono una maggiore resilienza nelle catene di approvvigionamento europee, una legge dell'UE che garantisca l'accesso strategico alle materie prime necessarie per la mobilità elettrica e un'accelerazione dell'implementazione delle infrastrutture di ricarica.

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