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Gordon Murray espande l'attività sulle auto elettriche: arriva anche la nuova sede

Gordon Murray si divide tra supercar a benzina e vetture elettriche: il futuro è sempre più a zero emissioni

Gordon Murray espande l'attività sulle auto elettriche: arriva anche la nuova sede
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Redazione
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Pubblicato il 30 giu 2022

Dici Gordon Murray e pensi alle auto di Formula 1 degli Anni ’70 e ’80 o a supercar stradali tutte centimetri cubici e alto numero di ottani come la McLaren F1 o la recentissima hypercar T.50, mostro di tecnica e aerodinamica spinto da un V12 aspirato con limitatore a 12.100 giri.

Insomma, Gordon Murray è un nome che ha fatto la storia dell’automobile ad alte prestazioni intesa come mezzo di trasporto che brucia benzina e urla dai terminali di scarico in un tripudio di pistoni, alberi motore, valvole di aspirazione e cambi meccanici.

Ma l’omonima azienda del progettista sudafricano, la Gordon Murray Group, cavalca il cambiamento e si appresta a fornire i propri servigi, sia a livello di progettazione e sviluppo sia di produzione, per la realizzazione di auto elettriche per terze parti.

Anzi, lo sta già facendo, essendo al lavoro su due SUV a zero emissioni, uno dei quali per una Casa automobilistica di livello mondiale. E altri progetti sono in via di definizione, sempre con costruttori di primissimo piano.

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“Nonostante il successo della Gordon Murray Automotive (il ramo che costruisce le auto sportive a proprio nome, ndr), le nostre principali possibilità di crescita risiedono nel Gordon Murray Technology (la società di consulenza ingegneristica, appunto)” – ha detto lo stesso Gordon Murray – Abbiamo un team pieno di ragazzi di talento che è in grado di sviluppare le tecnologie migliori sia nel campo dell’elettrificazione sia in quello della connettività e della guida autonoma”.

Per dare miglior supporto a questa attività l’azienda si sta riorganizzando concentrandosi da una parte sulla produzione della T50 e della T33, tutte già esaurite e le cui consegne arriveranno a fine anno, e dall’altra sull’attività di supporto ad altre aziende con la creazione di una divisione apposita guidata da Philip Lee.

SI PENSA AGLI USA

Lee ha fotografato così la situazione attuale: “Siamo una realtà in controtendenza. Siamo un’azienda automobilistica inglese con i conti in ordine, redditizia e in rapida crescita. Con questo piano possiamo crescere ancora”.

Intanto il Gordon Murray Group si appresta a trasferirsi in una nuova sede a Windlesham, nel Surrey. L’edifico, costato circa 50 milioni di sterline, sarà operativo nel 2024. La società sta valutando la possibilità di aprire una succursale anche negli Stati Uniti.

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