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Commissione Europea propone lo stop alla vendita delle endotermiche dal 2035

Dal 2035 si potranno vendere solo auto elettriche e Fuel Cell.

Commissione Europea propone lo stop alla vendita delle endotermiche dal 2035
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 14 lug 2021

La Commissione Europea ha proposto il 2035 come data da cui si potranno vendere all'interno dell'Unione Europea solo vetture ad emissioni zero. Nella giornata di oggi, la Commissione ha finalmente presentato il pacchetto di proposte (Fit for 55) che servirà per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Green Deal europeo. Tutti i Paesi membri hanno assunto l'impegno di rendere l'Unione Europea a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso traguardo è necessario ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Serve, dunque, intervenire su più settori come quello dei trasporti che incide sulle emissioni complessive in maniera importante (12%). La Commissione Europea, dunque, ha deciso di spingere per rendere i trasporti molto più puliti fissando obiettivi decidamente ambiziosi. Per accelerare verso una mobilità green, è stata proposta una riduzione delle emissioni delle auto del 55% entro il 2030 e del 50% di quelle dei furgoni (rispetti ai valori del 2021).

ADDIO ALLE AUTO BENZINA E DIESEL

Dal 2035, invece, il taglio sarà del 100%. Dunque, dal quel momento in poi si potranno acquistare solamente autovetture ad emissioni zero e cioè le elettriche e quelle dotate di sistemi Fuel Cell. Da tempo si parlava del 2035 come la data per la "fine" dei motori endotermici. Diversi rapporti avevano raccontato che la Commissione si stesse muovendo in questa direzione. Inoltre, a rafforzare questa ipotesi il fatto che diverse case automobilistiche, nelle ultime settimane, avessero annunciato un'accelerazione importante dei loro piani di elettrificazione.

Ad oggi, molti costruttori sono già teoricamente in linea con la proposta della Commissione Europea. Sarà a questo punto molto interessante attendere le reazioni dei quei marchi che si sono mossi più lentamente verso la mobilità elettrica. Contestualmente, sarà interessante anche valutare le reazioni dei Governi dei Paesi membri visto che il settore automotive dovrà affrontare una profonda trasformazione che potrebbe avere delle conseguenze anche dal punto di vista dell'occupazione. Probabile che le reazioni più "forti" arrivino dai quei Paesi al cui interno sono presenti le grandi case automobilistiche.

Ma le novità per il mondo dei trasporti non sono finite qui. Parlando della volontà di spingere l'adozione delle auto ad emissioni zero, le case automobilistiche e non solo, chiedevano da tempo all'Unione Europea un piano per un ampliamento rapido dell'infrastruttura di ricarica o di rifornimento (idrogeno). A tal proposito, la Commissione imporrà ai Paesi membri l'installazione di punti di ricarica sulle autostrade ogni 60 km e stazioni di rifornimento di idrogeno ogni 150 km.

Inoltre, a partire dal 2026, al trasporto su strada "si applicherà lo scambio di quote di emissione, con il risultato di attribuire un prezzo all'inquinamento, stimolare l'uso di carburanti più puliti e indirizzare gli investimenti verso le tecnologie pulite". Il piano deve essere approvato dagli Stati membri dell'UE e dal Parlamento europeo. Dunque, sono possibili modifiche e sicuramente ci saranno molte polemiche.

Il pacchetto di proposte, comunque, va ben oltre il settore dei trasporti e va a toccare diversi ulteriori ambiti come le energie rinnovabili, l'industria ed altro. La Commissione ha proposto pure la creazione di un fondo per fornire finanziamenti per incentivare la diffusione delle auto a zero emissioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

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