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Silk-FAW, la fabbrica per le elettriche e le Plug-in nascerà a Reggio Emilia

La joint venture Silk-FAW ha scelto Reggio Emilia per costruire la sua fabbrica in cui realizzerà auto elettriche e Plug-in: l'investimento supera il miliardo di euro.

Silk-FAW, la fabbrica per le elettriche e le Plug-in nascerà a Reggio Emilia
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 mag 2021

La joint venture tra il Gruppo cinese FAW e l’americana Silk EV ha scelto Reggio Emilia e, nello specifico, la frazione di Gavassa come sito nella Motor Valley italiana per realizzare la sua nuova fabbrica. Qui verranno realizzate supercar premium ibride Plug-in ed elettriche a fronte di un investimento di un miliardo di euro.

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MOTOR VALLEY ITALIANA

All'interno di un'area che si estende per circa 320 mila metri quadrati, sarà realizzato lo stabilimento e il Design, research, development & innovation Center di Silk-FAW. In questo sito produttivo nasceranno modelli come la Hongqi S9 che è stata svelata di recente, il cui design è stato realizzato da Walter De Silva. Reggio Emilia è stata scelta in virtù di alcune sue caratteristiche importanti come le competenze in ambito di meccatronica e robotica e la centralità geografica.

Infatti, l'area di Gavassa si trova ad appena 9 km dalla stazione ferroviaria ad alta velocità di Reggio Emilia. Inoltre, in appena 40 minuti in auto si arriva a Milano e in soli 20 minuti a Bologna. Individuato il luogo dove poter realizzare lo stabilimento, la joint venture potrà proseguire nel suo progetto che permetterà di creare oltre 1.000 nuovi posti di lavoro. Si tratta di un'ottima notizia visto il momento certamente non felice sul fronte dell'economia a seguito della crisi generata dalla pandemia. Se non ci saranno intoppi, le attività dovrebbero partire nel 2023.

Sin dal principio, la joint venture aveva messo nel mirino la Motor Valley Italiana. Si tratta di un distretto industriale che comprende le province di Ravenna, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma composto da 16.500 aziende ed in grado di generare annualmente 16 miliardi di euro di fatturato e un export di 7 miliardi di euro. Al suo interno troviamo realtà importanti come Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas, Magneti Marelli, Maserati, Pagani e Toro Rosso. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha commentato:

L’Emilia-Romagna viene scelta per realizzare un progetto di portata mondiale. Due gruppi internazionali, uno cinese e uno americano, decidono di unirsi e di investire qui per numerose ragioni: le professionalità presenti, le reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli, che vedono insieme le nostre università e il mondo produttivo, le filiere innovative, la formazione specialistica e le infrastrutture digitali che si rafforzano attorno al Big Data Technopole di Bologna e alla Data Valley emiliano-romagnola. Abbiamo puntato su ricerca e sviluppo, su innovazione e saperi, basti pensare a Muner, l’università internazionale dell’Automotive che ogni anno chiama in Emilia-Romagna centinaia di giovani da tutto il mondo, e oggi raccogliamo i frutti di quelle scelte. Vince l’Emilia-Romagna, dunque, e con essa il Paese, a dimostrazione della capacità di ripartire che vogliamo mettere in campo al più presto, con l’obiettivo della buona occupazione e dello sviluppo sostenibile, in linea con il Patto per il Lavoro e per il Clima firmato con tutte le parti sociali.

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