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Concessionari: il futuro dell'acquisto dell'auto è virtuale?

Il modo di acquistare un'auto è cambiato molto nel corso degli ultimi anni; a causa del boom del digitale, il ruolo dei concessionari sta diventando sempre più marginale.

Concessionari: il futuro dell'acquisto dell'auto è virtuale?
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 10 apr 2020

Se appena 3-4 anni fa qualcuno avesse detto che per contrattare l'acquisto di un'auto sarebbe bastato effettuare una videochiamata con un addetto alle vendite, nessuno ci avrebbe creduto. Eppure, oggi siamo arrivati a questo. Certo, lo scoppio della pandemia da Coronavirus ha costretto i marchi a rivedere il modo di approcciarsi con i clienti ma è anche vero che questo processo di trasformazione era già in atto.

Molto probabilmente, l'emergenza sanitaria ha solamente accelerato questo fenomeno. Il digitale, del resto, ha rivoluzionato il modo di approcciare delle persone. Oggi, molte attività si fanno direttamente online e dal fare la spesa al computer all'acquisto di una macchina online il passo non è poi così lungo grazie agli strumenti digitali di ultima generazione. Quello che mancava, semmai, era un motivo valido per fare questo salto.

DEMATERIALIZZAZIONE DEI CONCESSIONARI

Renault, per esempio, ha deciso di proporre uno strumento efficace per continuare a tenere aperti, virtualmente parlando, i suoi concessionari. All'interno del suo sito ufficiale (inclusa Dacia), le persone troveranno un comodissimo servizio online che permette di avviare una conversazione video con un consulente del Gruppo. La cosa interessante è che non è necessario installare alcun software. Basterà un semplice click per parlare con l'addetto alle vendite.

Gli interessati potranno parlare con i responsabili di Renault per chiedere consulenze ed essere assistiti nella configurazione del veicolo di interesse. Inoltre, sarà pure possibile farsi fare un preventivo. Grazie a questa dematerializzazione dei concessionari, basta un PC e una connessione ad Internet per ottenere tutte le informazioni che si cercano.

C’ERA UNA VOLTA L’ACQUISTO DI UN’AUTO

Sino a non troppo tempo fa, l'acquisto di un'auto era un vero e proprio rito, soprattutto per gli appassionati. Puntato un modello, iniziava la corsa a trovare ogni possibile informazione su di lui. Il giornalaio del quartiere diventava il "nuovo migliore amico". Da lui si acquistavano tutte le riviste possibili ed immaginabili dedicate al mondo dell'auto dove poter trovare anche un solo trafiletto informativo dedicato alla vettura tanto agognata.

Poi si passavano ore a discutere con gli amici, sviscerando i pro e i contro, eventualmente lanciandosi in confronti con altri modelli. E se per caso la si trovava parcheggiata, la si ammirava e si dava pure uno sguardo all'interno perché 10-15 anni fa anni fa nessuno rischiava di prendersi una denuncia per violazione della privacy. E alla fine, dopo settimane di ricerche da tesi universitaria e dopo aver tenuto veri e propri dibattiti che quelli del Parlamento sono da dilettanti, finalmente si faceva il grande passo e ci si recava in concessionaria.

 

In realtà l'uso del singolare è sbagliato in quanto iniziava una vera e propria processione verso tutte le concessionarie vicine e lontane che vendevano il modello tanto desiderato. Qui si discuteva con l'addetto alle vendite di ogni possibile dettaglio bombardandolo di domande. Poi arrivava finalmente la possibilità di provare l'auto. Un momento "magico" che andava assaporato sino in fondo: la si "accarezzava" e si sognava di averla già nel garage di casa.

E dopo la prova arrivava il momento certamente meno magico e cioè quello del preventivo. Con l'addetto alle vendite si discuteva e quasi si litigava, il tutto per ottenere il miglior trattamento economico. Alla fine, dopo essersi fatti fare svariati preventivi ci si chiudeva in casa per deliberare e prendere una decisione. Scelto il preventivo con il miglior rapporto qualità prezzo, si arrivava alla firma e poi iniziava l'insopportabile periodo di attesa per l'arrivo dell'auto: giorni lunghi come ere pensando al momento fatidico in cui l'auto sarebbe stata consegnata.

Oggi è tutto più asettico

Purtroppo, oggi, l'acquisto di un'auto non è più così. Se prima c'era un certo romanticismo in tutto il percorso, adesso è tutto molto più asettico. In realtà sono le persone con qualche capello bianco sulle spalle ad avere un po' nostalgia del passato. Le nuove generazioni, nate tutte con lo smartphone in mano, hanno un diverso approccio e prediligono questa evoluzione digitale.

La transizione non è stata istantanea: ci sono stati dei passaggi intermedi che, però, già facevano intuire che l'approccio al mondo dell'auto sarebbe, in futuro, completamente cambiato. Dalle riviste si è passati al Web con i primi siti specializzati che hanno iniziato a portare su Internet quello che solitamente si trovava sulla carta stampata. Niente più visite dal giornalaio, dunque. Le discussioni con gli amici sono state sostituite da quelle sui forum. Poi è arrivato YouTube dove è stato possibile trovare ogni dettaglio del modello desiderato.

I social network hanno poi sostituito i forum ampliando la possibilità per le persone di poter trovare informazioni e dialogare con altri utenti in possesso dello stesso modello di auto. E in tutto questo il concessionario era stato delegato all'ultimo posto, un luogo per un veloce test drive, se non già fatto altrove, dove discutere brevemente del preventivo e firmare i documenti di acquisto. Adesso che la pandemia ha spinto ulteriormente verso la digitalizzazione delle vendite, viene da chiedersi se i concessionari, come li si conosce oggi, abbiano ancora un futuro o se si trasformeranno in qualcosa di diverso.

Del resto Tesla, nel suo piccolo, ha dimostrato che un'auto si può tranquillamente acquistare con un click e che i concessionari possono essere relegati solo alla consegna delle auto o poco di più. Questa trasformazione digitale dell'acquisto dell'auto non ha toccato solo il mondo dei concessionari ma anche tutto l'universo delle 4 ruote. Con i Saloni dell'Auto in forte ribasso per molti motivi, i costruttori si affidano sempre di più al Web per presentare i loro nuovi modelli.

Una scelta che permette di poter raggiungere più persone facilmente e con costi sensibilmente inferiori. Addirittura, Volkswagen è riuscita a digitalizzare il suo stand che avrebbe dovuto allestire al Motor Show di Ginevra, per consentire alle persone di poterlo visitare virtualmente. Una tendenza che certamente continuerà in futuro.

QUALE FUTURO?

Il rapporto cliente-concessionario è cambiato molto nel corso degli ultimi anni e probabilmente è destinato a modificarsi ulteriormente in futuro. L'emergenza sanitaria sta modificando il modo di comportarsi delle persone, accelerando alcune trasformazioni che erano già in atto. Molto probabilmente si assisterà ad un maggiore peso del digitale con le concessionarie che diventeranno molto differenti rispetto ad oggi. Luoghi a loro volta digitalizzati dove il cliente potrà recarsi per creare virtualmente l'auto dei desideri.

Del resto, anche le auto stesse stanno cambiando. Grazie alle soluzioni connesse, tutti gli aggiornamenti vengono effettuati da remoto e quindi non ci sarà più alcuna necessità di recarsi all'assistenza che a sua volta potrà essere fornita, in casi non gravi, sempre da remoto. Anche su questo, Tesla ha già dato un anticipo di quello che potrebbe accadere in futuro.

Non si può non dimenticare nemmeno del fatto che sta cambiando anche l'uso stesso dell'auto. In passato era un bene sognato, oggi non lo è più. Una tendenza maggiore soprattutto tra i più giovani. Questa rivoluzione culturale sta spingendo le persone verso una fruizione dell'auto come servizio e non più come bene di proprietà. Dunque, molto più noleggio e car sharing con l'auto che viene sempre più scelta dalle persone all'interno di qualche servizio in abbonamento.

Basterà quindi un click su qualche app per smartphone per disporre di un'auto, che sia per andare al lavoro o per le vacanze. Del resto, stano già iniziando ad arrivare i primi modelli che saranno prevalentemente offerti con soluzioni a noleggio. Si pensi, per esempio, alla Citroen Ami di cui abbiamo parlato a fine febbraio.

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