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Dacia, nuove sfide all'orizzonte tra profitti e norme anti inquinamento

Dacia davanti al problema delle norme anti inquinamento che si presenteranno l'anno prossimo da parte dell' Unione Europea.

Dacia, nuove sfide all'orizzonte tra profitti e norme anti inquinamento
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Redazione
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Pubblicato il 14 ago 2019

Dacia è stata "celebrata" da 10.000 persone che, a giugno, si sono radunate di fronte a un’abbazia a Parigi. Sembra ironico, ma è davvero così, l’azienda è riuscita infatti ad avere un séguito di appassionati clienti, tant'è che il brand rimane quello con la crescita maggiore in tutta Europa. Stando ai risultati di un’analisi del settore automotive in Europa, Dacia Duster risulta essere il secondo modello appartenente alla categoria dei SUV compatti più venduto nel Vecchio Continente, alle spalle della sola Renault Captur.

Ora, però, le cose si fanno più difficili per Dacia, che si trova a dover avere a che fare con le nuove norme imposte dall’Unione Europea che dal 2021 andrà a modificare i limiti di emissione. Già a partire dal 2020, infatti, le flotte automobilistiche dovranno conformarsi ai nuovi limiti sulle emissioni di anidride carbonica: l'altra strada "percorribile" è quella di subire sanzioni.

I nuovi standard sono tra le innumerevoli sfide che Renault deve affrontare, poiché sta già lottando per mantenere la sua travagliata alleanza con Nissan ed è alle prese con il calo della domanda automobilistica europea. La casa francese ha tagliato le previsioni per le entrate del 2019 il mese scorso. In uno scenario delineato dalla società finanziaria londinese Jefferies, le multe a Renault a causa di una non conformità parziale potrebbero ammontare a 450 milioni di euro, pari a circa il 17% del profitto stimato del prossimo anno.

Duster genera da sola il 10% di margine operativo, battendo di gran lunga marchi come Mercedes-Benz e BMW. Le vendite di Dacia sono aumentate del 7% l’anno scorso, mentre le auto a marchio Renault sono scese del 5%. Fondata nel 1966, Dacia ha una base produttiva in Romania e una in nord Africa. Il suo fatturato rappresenta quasi un quinto del totale della Renault.

Dacia ha dimostrato che puoi fare soldi pur essendo parsimonioso. Il modello di business a basso costo richiede competenze molto specifiche,

ha dichiarato Jean-Louis Sempe, analista di Invest Securities.

 

Secondo l'analista Arndt Ellinghorst di Evercore ISI, l’elettrificazione – o la sola transazione verso l'ibrido del marchio – potrà costare circa 671 milioni di euro. Se spalmata sulle auto vendute, tale cifra andrebbe ad aumentare il prezzo finale di ciascun veicolo di circa 1.269€. Staremo a vedere come reagirà il mercato quando nel 2021 arriverà il nuovo modello elettrico low cost.

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