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Toyota, Honda, Daihatsu, Isuzu, Mazda, Suzuki, Subaru uniti per la guida autonoma

Le principali Case automobilistiche giapponesi hanno investito nella joint venture MONET per lo sviluppo di nuovi servizi di mobilità al servizio della guida autonoma

Toyota, Honda, Daihatsu, Isuzu, Mazda, Suzuki, Subaru uniti per la guida autonoma
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 28 giu 2019

I grandi Costruttori automobilistici giapponesi uniscono le forze per la guida autonoma: nella giornata di oggi, infatti, Isuzu, Suzuki, Daihatsu, Subaru e Mazda hanno ufficializzato il loro ingresso in MONET, società tecnologica focalizzata sullo sviluppo della guida autonoma. Le cinque Case si aggiungono a Honda e Hino che già avevano investito nell'azienda (tra l'altro, con più capitale) nei primi mesi del 2019.

Isuzu, Suzuki, Subaru, Daihatsu e Mazda acquisiranno, entro agosto 2019, circa il 2% delle quote di MONET, mentre in contemporanea Hino e Honda porteranno entrambe la propria quota intorno al 10%. La fetta più grande della torta spetta a SoftBank (35,2%) e a Toyota (34,8), che MONET l'hanno creata nell'ottobre del 2018.

L'obiettivo è uno solo: accedere ai dati raccolti a bordo delle numerose vetture circolanti appartenenti ai brand sopracitati, dati che poi verranno sfruttati per sviluppare servizi di mobilità riuniti in un'unica piattaforma Maas (Mobility as a Service) al servizio della guida autonoma in una società – specialmente quella giapponese – che chiede a gran voce la risoluzione dei problemi relativi al traffico e alle difficoltà per molte persone di potersi spostare liberamente

Nuovi servizi connessi, trasporto multimodale, micromobilità, sicurezza stradale e guida autonoma: diverse le soluzioni che ognuna delle Case costruttrici proporrà a MONET per migliorare l'accesso alla mobilità. A questo proposito, ricordiamo che Toyota, mediante anche la sponsorizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, è già impegnata da tempo nella promozione di una mobilità accessibile a tutti, compresi anziani e persone diversamente abili. 

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