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Nissan V2G e Enel: il Vehicle-to-Grid in Italia e in Europa

V2G: cos'è e la nuova sperimentazione in Italia con Nissan, Enel e RSE per il Vehicle to Grid

Nissan V2G e Enel: il Vehicle-to-Grid in Italia e in Europa
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 24 mag 2019

Vehicle to Grid o V2G per gli amici: si tratta della tecnologia di cui tanto si è parlato dalla nuova rinascita delle auto elettriche, un sistema che trasforma la batteria della vettura in un elemento attivo nelle smart grid, le reti in grado di stabilire una comunicazione bidirezionale. 

Inserito in un contesto più ampio, che include anche la generazione e l'accumulo casalingo dove Nissan è presente con il Vehicle-to-Home, il V2G oggi fa un nuovo passo per diventare realtà anche in Italia, con la sperimentazione presso RSE a Milano che coinvolge le Nissan Leaf e l'infrastruttura di Enel X.

COS’È IL V2G

V2G è un sistema che permette di usare la batteria dell'auto sia in ricarica che in scarica a vettura ferma: quando l'auto è parcheggiata e la rete necessita di un supporto, la batteria cede la sua energia aiutando a stabilizzare la griglia che restituirà energia al mezzo in un secondo momento, durante i surplus produttivi o di notte quando i costi sono inferiori.

Se a livello "micro" il beneficio può sembrare irrisorio – quale contributo potrà mai dare una singola auto ad una griglia locale? – a livello "macro" il V2G esprime le sue potenzialità. In un contesto più ampio, infatti, si crea una "centrale" energetica fatta dalla somma dei piccoli contributi di tante auto parcheggiate, ferme per la maggior parte del tempo. 

Lo scenario è quindi quello di un ecosistema dove il software, aiutato da algoritmi di Intelligenza Artificiale in futuro, si occupa di capire quando prelevare energia dalla vettura e quando restituirla, tutto senza creare disagi all'utente e all'autonomia necessaria per i suoi spostamenti.

LA SPERIMENTAZIONE NISSAN, ENEL X E RSE

Proprio qui si gioca la partita della sperimentazione avviata tra Nissan, Enel e RSE: l'obiettivo è mettere alla prova il V2G analizzando abitudini di utenti privati e flotte aziendali, raccogliendo dati dalle sessioni di ricarica e dall'utilizzo delle batterie della Leaf come sistema di accumulo.

La sperimentazione serve anche ad analizzare l'uso dell'auto come accumulo per l'autoproduzione da impianti domestici: oggi un pannello solare (o l'eolico) ha il limite dell'asimmetria e, a meno di installare un Powerwall come quelli di Tesla, l'eventuale surplus va sprecato o rivenduto alla rete. Con la batteria dell'auto nel mezzo, invece, si massimizza l'impiego dell'energia autoprodotta.

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V2G: LA SITUAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA

Guardando alle iniziative di Nissan, l'Italia è sul pezzo già dal 2017 con il V2G a Genova insieme a Enel Energia e l'IIT nel progetto di car sharing aziendale con due Leaf e due stazioni di ricarica V2G.

A questa iniziativa si affiancano la flotta in Danimarca, primo utilizzo nel 2016 con Nuvve e 10 e-NV200 e il progetto e4Future in UK avviato nel 2018: 30 milioni di sterline di finanziamenti dal Governo e l'obiettivo di sperimentare su vasta scala con 1.000 installazioni Vehicle-to-Grid.

Infine da citare anche la Germania: Leaf è stata la prima auto elettrica ad aver superato la fase di prequalificazione come sistema di accumulo (linee guida TSO) e questo ha permesso di accreditarla come riserva di energia per la rete nel progetto di Hagen.

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