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Xiaomi YU7 scatena le polemiche per l'utilizzo di chip per smartphone

Sul nuovo SUV elettrico cinese troviamo chip pensati per un utilizzo consumer e cioè quelli per smartphone e tablet

Xiaomi YU7 scatena le polemiche per l'utilizzo di chip per smartphone
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 14 lug 2025

Le moderne auto sono piene zeppe di tecnologia. Schermi grandi, infotainment in grado di offrire davvero ogni tipo di servizio digitale, guida autonoma…. insomma, veri e propri computer su 4 ruote. Anche la nuova Xiaomi YU7 offre davvero tanta tecnologia e non poteva che essere così vista la società che sta dietro a questo progetto. C’è però un “ma” che è emerso in questi giorni. La stampa cinese riporta di una polemica che ha investito proprio la nuova elettrica per una scelta tecnica ben precisa. Quale? Pare che il SUV utilizzi un chip per gestire il cockpit digitale progettato per il mercato consumer (smartphone, tablet…) e non per il settore automotive. Cosa cambia?

LE AUTO NON SONO SMARTPHONE

Questa scelta tecnica è diventata un caso e ha intensificato il dibattito sull’utilizzo di chip di fascia consumer nei veicoli. Li Fenggang, Executive Deputy General Manager di FAW-Audi Sales, ha espresso il suo punto di vista spiegando bene le differenze più importanti tra i chip pensati per gli smartphone e quelli per le auto. Li Fenggang ha illustrato le distinzioni fondamentali tra i due tipi di chip, rispondendo all’idea, sostenuta da alcune case automobilistiche, che i chip consumer offrano una potenza di calcolo superiore e un livello di sicurezza adeguato. Ha chiarito che i chip per uso automobilistico devono superare una rigorosa serie di certificazioni internazionali. Al contrario, i chip consumer si trovano nei dispositivi elettronici di uso quotidiano come telefoni cellulari, computer e dispositivi per le smart home.


Li ha evidenziato tre aree chiave che bisogna prendere in considerazione:
 
Ambiente operativo: i dispositivi elettronici di consumo operano in genere in ambienti interni stabili, mentre i veicoli sono esposti a condizioni estreme come alte temperature, freddo gelido, pioggia, neve, polvere, urti e vibrazioni. Durata: l’elettronica di consumo ha un ciclo di aggiornamento rapido, con chip generalmente progettati per una durata di 3-5 anni. Le auto, invece, hanno una durata prevista di 10-15 anni o anche di più. I chip per uso automobilistico richiedono ai fornitori di garantire una fornitura stabile per oltre 10 anni, con un’estrema uniformità tra i diversi lotti di produzione. Sicurezza: a differenza dei telefoni cellulari, i veicoli trasportano passeggeri e un guasto di un componente può avere conseguenze fatali. I chip di fascia consumer consentono un tasso di difettosità fino a 500 PPM (parti per milione), ovvero 500 guasti per milione di unità. I chip di fascia automotive, al contrario, richiedono in genere un tasso di difettosità inferiore a 1 PPM (uno su un milione).

XIAOMI É NON L’UNICA

Questo dibattito ha assunto particolare importanza dopo il lancio della nuova Xiaomi YU7 che utilizza il chip Qualcomm 8 Gen 3. Tuttavia, la Xiaomi YU7 non è il primo veicolo a integrare chip non di tipo automobilistico. Anche Tesla ha fatto la stessa cosa e oggi troviamo, per esempio, il chip AMD Ryzen a gestire l’infotainment. Ad entrare in questo dibattito anche il Professor Zhu Xichan dell’Automotive College della Tongji University che ha spiegato che oggi un’auto contiene circa 1.000 chip. Per i componenti critici per la sicurezza funzionale, i chip devono essere sottoposti alle certificazioni AEC-Q100 e ISO 26262, che li qualificano come “di livello automobilistico” (automotive-grade). Tuttavia, per i componenti non critici per la sicurezza, sono richiesti solo i test di resistenza ambientale e durata AEC-Q100.
 
Il problema nel caso in questione è che il chip Snapdragon 8 Gen 3, lanciato a fine ottobre 2023, è troppo recente per aver ottenuto una certificazione di livello automobilistico. Pertanto, la sua rapida integrazione nei veicoli quest’anno implica l’utilizzo diretto senza una certificazione completa di livello automobilistico. Zhu Xichan ha chiarito che i chip che non richiedono la certificazione di sicurezza funzionale non possono essere definiti “di livello automobilistico” a tutti gli effetti. Tuttavia, ha messo in guardia dal paragonarli completamente ai “chip di livello elettronico di consumo”. I chip non di livello automobilistico utilizzati nelle auto devono comunque superare i test AEC-Q100, poiché l’elettronica di consumo ha intervalli di temperatura ambientale e durate inferiori rispetto ai requisiti del settore automobilistico.
 
Sebbene Xiaomi non abbia dichiarato esplicitamente se il chip Snapdragon 8 Gen 3 abbia superato la certificazione AEC-Q100, ha comunque fatto sapere che l’intero modulo in cui è montato il chip ha superato i test AEC-Q104 che verificano la resistenza e stabilità dell’insieme dei componenti nel tempo.
 
[Fonte]

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