Armi al posto delle auto? Rheinmetall: carri armati per le fabbriche di Volkswagen
Una fabbrica di Volkswagen potrebbe essere ceduta per arrivare a produrre armi

L'Unione Europea intende lanciare un piano di riarmo e con la crisi del settore automotive si è iniziato a parlare di un possibile futuro militare per la fabbriche di auto come un modo per superare il periodo di difficoltà. Produrre armi al posto di auto? Pare oggi qualcosa di più di semplici speculazioni. Infatti, Rheinmetall, uno dei più grandi produttori di armi in Europa, a quanto pare sarebbe disposta a rilevare uno degli stabilimenti di Volkswagen dal futuro incerto e che l'azienda potrebbe vendere.
Ricordiamo che il Gruppo tedesco ha messo a punto un piano che prevede una serie di riduzioni di spese. Nel piano si prevede che per 3 siti saranno valutate diverse possibilità per il futuro al termine della produzione programmata. Se gli ordini di carri armati dovessero continuare ad aumentare, Rheinmetall avrà la necessità di incrementare la sua capacità produttiva e quindi avrà bisogno di uno nuovo impianto che potrebbe rilevare da Volkswagen.
Ma il Gruppo tedesco accetterebbe di vendere uno dei suoi stabilimenti ad un produttore di armi? Possibile e questo perché il CEO Oliver Blume, durante la conferenza annuale con i media sui risultati del 2024, ha raccontato che sebbene ancora non ci siano state discussioni concrete, la sua azienda sarebbe disposta a fare la sua parte, esaminando attentamente le esigenze dell'industria delle armi, in particolar modo di quella dei veicoli militari.
C’È GIÀ UN SITO ADATTO…
Tutto dipenderà dalla crescita della domanda di armi e quindi un piano concreto oggi non c'è ma Rheinmetall avrebbe già individuato la fabbrica Volkswagen adatta allo scopo. L'amministratore delegato, infatti, ha indicato lo stabilimento di Osnabrück come adatto alla riconversione alla produzione militare. I costi di riconversione sono comunque molto alti ed ecco perché è necessario che ci sia la garanzia di un aumento consistente di ordini. Dunque, il tutto sarebbe possibile ma solo alle giuste condizioni.
Viste le parole di Blume, Volkswagen sembra che quanto meno possa essere aperta a parlarne visto che comunque dovrà prendere una decisione sugli impianti il cui destino è oggi molto incerto. In passato l'azienda tedesca aveva iniziato a discutere con alcuni marchi cinesi per la cessione proprio della fabbrica di Osnabrück ma alla fine non è stato raggiunto un accordo. Una soluzione potrebbe quindi arrivare dall'industria militare che visti gli scenari internazionali è destinata a crescere molto.
Infatti, il produttore di armi tedesco ha fatto sapere che nei prossimi due anni prevede di assumere 8.000 lavoratori, passando dagli attuali 32.000 a circa 40.000.